“IN EDITORIA LE INTENZIONI PIÙ NOBILI SONO SEMPRE MESCOLATE AGLI INTERESSI PIÙ BASSI” - GIAN ARTURO FERRARI, DIRETTORE EDITORIALE DI MONDADORI NEL 1989, RICORDA L’USCITA DEI “VERSI SATANICI” DI SALMAN RUSHDIE IN ITALIA: “DOPO LA FATWA DI KHOMEYNI, PENGUIN RITIRA IL LIBRO IN GRAN BRETAGNA E CANCELLA LA PUBBLICAZIONE NEGLI STATI UNITI. NON C'ERA DUBBIO CHE LE VENDITE CON UN SIMILE FRASTUONO SAREBBERO STATE GRANDIOSE. IO FINII SOTTO SCORTA. LA CONSEGUENZA PIÙ DRAMMATICA FU L’ACCOLTELLAMENTO DI…”

-

Condividi questo articolo


Chiara Valerio per “La Repubblica”

 

gian arturo ferrari gian arturo ferrari

Quando nel 1989, escono i Versi Satanici di Salman Rushdie, nella traduzione di Ettore Capriolo, il direttore editoriale di Mondadori è Gian Arturo Ferrari. Lo chiamo.

Stiamo lavorando al suo prossimo libro che uscirà in novembre per Marsilio, si intitola Storia confidenziale dell'editoria italiana , e in quelle pagine, tra tante altre cose - preziose e misere, come misera e preziosa è l'editoria, frivola e capace di produrre permanenza - Ferrari racconta della vicenda di Rushdie e l'origine di quella fatwa che ha rischiato di compiersi lo scorso 12 agosto.

salman rushdie salman rushdie

 

I Versi Satanici è il primo libro che Rushdie pubblica con Mondadori

«Sì, i precedenti due erano usciti per Garzanti».

 

Perché ha cambiato editore?

«Per i soldi, naturalmente, del tutto sproporzionati al libro».

 

Molti?

«Sì. Ci viene in soccorso, quanto mai inaspettato, l'ayatollah Khomeyni che giudica il libro blasfemo e invita a reagire».

 

Una condanna a morte?

Gian Arturo Ferrari Gian Arturo Ferrari

«No, una esortazione a uccidere Rushdie e tutti coloro che hanno contribuito alla pubblicazione. Infatti, quando i Satanic Verses vengono pubblicati in Gran Bretagna da Penguin nell'autunno '88, si verificano agitate manifestazioni pubbliche e assalti alle librerie. Il libro viene bruciato tra grida di giubilo, che non è mai un bel vedere».

 

salman rushdie versetti satanici salman rushdie versetti satanici

E gli editori?

«Il coraggio fisico non rientra tra le virtù richieste a chi lavora in editoria».

 

Quindi?

«Peter Meyer, capo di Penguin, ritira il libro in Gran Bretagna e cancella la pubblicazione negli Stati Uniti. Lo stesso fa Naven Dumont di Kiepenheuer in Germania».

 

La Germania è il paese in cui la presenza islamica è forte.

gian arturo ferrari gian arturo ferrari

«Sì, e la situazione italiana da questo punto di vista è più semplice, ma per un altro più complessa. Non siamo un paese a forte immigrazione islamica ma abbiamo già stampato il romanzo. Rushdie e il suo agente Wylie lo sanno».

 

Come fa Rushdie a saperlo?

«Io e Giancarlo Bonacina, l'editor che aveva acquisito il libro, siamo andati a Londra per mostrargli la prima copia, durante un pranzo».

 

Era soddisfatto?

«Molto».

 

Quindi?

«In editoria non c'è niente di puro, le intenzioni più nobili sono sempre mescolate agli interessi più bassi. Nel nostro caso non c'era dubbio che le vendite con un simile frastuono comunicativo sarebbero state grandiose».

 

protesta contro salman rushdie protesta contro salman rushdie

La libertà di stampa non c'entra?

«La difesa della libertà di stampa non è una foglia di fico o uno svolazzo retorico. Chi lavora in editoria lo sa. Se si cede, se ci si fa imporre che cosa pubblicare e che cosa no, tutto si immiserisce, l'editoria perde senso ed è meglio cambiar mestiere».

 

Come va il libro?

«Esaurito il primo giorno».

 

Conseguenze della pubblicazione?

gian arturo ferrari gian arturo ferrari

«La più drammatica è l'aggressione a Ettore Capriolo. Due anni dopo la pubblicazione. Una mattina di luglio, un tale che gli vorrebbe far tradurre un libro per conto dell'ambasciata iraniana, suona al citofono, Capriolo apre. L'uomo estrae un coltello e lo colpisce. Per fortuna senza ucciderlo, come era successo al traduttore giapponese».

 

E lei?

«Mi danno una scorta».

 

Conseguenze meno sanguinarie?

salman rushdie accoltellato salman rushdie accoltellato

«Calvino passa alla Mondadori».

 

In che senso?

«Durante un pranzo Carlo Fruttero, grande amico di Calvino, mi informa che la situazione dei diritti di Calvino si sta muovendo. Nel 1984, Calvino aveva lasciato l'Einaudi, la sua casa editrice - da autore e funzionario - per quasi quarant' anni. Era andato da Garzanti, e Garzanti, dopo la morte nel 1985, aveva pubblicato Sotto il sole giaguaro e le Lezioni americane. Con grande e duraturo successo».

Italo Calvino Italo Calvino

 

Da come racconta, sembra però che il matrimonio tra l'opera di Calvino e Garzanti sia felice.

«Sì, ma Chichita, la vedova, vuole una casa editrice che dimostri di difendere i principi di libertà in cui crede e da cui non intende derogare. La vicenda Rushdie l'ha colpita ed è rimasta impressionata dal comportamento di Wylie, che già conosceva come agente e difensore di figure quali Sontag e Roth... Non c'è bisogno di chiedersi chi sia in Italia l'editore prediletto di Wylie. L'affaire Rushdie ha fruttato a Mondadori un bel salto nella sua reputazione internazionale»

salman rushdie salman rushdie padma lakshmi e salman rushdie 2 padma lakshmi e salman rushdie 2 salman rushdie accoltellato salman rushdie accoltellato gian arturo ferrari gian arturo ferrari

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ULTIME DAI PALAZZI: GIORGIA MELONI E L'OSSESSIONE DI "NON TRADIRE": AL CAPO DEL PARTITO POPOLARE SPAGNOLO, FEIJOO, RICORDA IL SUO RAPPORTO D'AMICIZIA CON SANTIAGO ABASCAL (NONOSTANTE VOX SIA PASSATO CON I “PATRIOTI”) – LA DUCETTA TEME LE AUDIZIONI AL COPASIR DI CROSETTO, CARAVELLI E MELILLO: RESTERANNO SEGRETE? - MOLLATO DA MARINE LE PEN, SALVINI IN GINOCCHIO DA ORBAN PER AVERLO A PONTIDA – TAJANI FACCE RIDE': “NON SONO UNO STRUMENTO NELLE MANI DI MARINA”. MA SE LA CAVALIERA GLI TOGLIE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO E CHIEDE INDIETRO I 90 MILIONI DI CREDITO, CHE FINE FA FORZA ITALIA? - LE MANCATE CRITICHE A BONACCINI PER L'ALLUVIONE E LA GITA A ORTIGIA PRO-LOLLO DELLA SORA GIORGIA 

DAGOREPORT - L’IPOTESI DI (CON)FUSIONE TRA F2I E IL GRUPPO VENETO DI MARCHI INDISPETTISCE CDP E IL GOVERNO. RAVANELLI RESTA ALLA FINESTRA? E FRENI FRENA – IL PATRON DI SAVE, SOCIETÀ DEGLI AEROPORTI DI VENEZIA, VERONA E BRESCIA, SI SAREBBE MESSO IN TESTA DI FONDERE LA SUA SGR FININT INFRASTRUTTURE NIENTEPOPODIMENO CHE CON LA SOCIETÀ F2I. MARCHI HA GIÀ PRESENTATO IL PROGETTO A PALAZZO CHIGI E AL MEF, ED È PROSSIMO A UN INCONTRO ANCHE CON GIUSEPPE GUZZETTI, MA NELLE STANZE DEI BOTTONI MELONIANI SONO DUE GLI ARGOMENTI IN DISCUSSIONE…

PRIMO ATTO DOPO LA DENUNCIA DI GENNARO SANGIULIANO: LA PROCURA DI ROMA HA PERQUISITO L’ABITAZIONE E SEQUESTRATO IL TELEFONINO DI MARIA ROSARIA BOCCIA. NELLA SUA CASA TROVATI ANCHE GLI "OCCHIALI-SPIA" - LA "POMPEIANA ESPERTA" E' INDAGATA PER LESIONI E VIOLAZIONE DELLA PRIVACY - L'EX MINISTRO "GENNY DELON", SOTTO INDAGINE PER PECULATO E RIVELAZIONE DEL SEGRETO D'UFFICIO, AVEVA ALLEGATO NELLA DENUNCIA MESSAGGI E FOTO CON L'EX AMANTE, DAL GRAFFIO IN TESTA ALLA FEDE SCOMPARSA: "MI HAI SFREGIATO" – L'IRONIA DI SELVAGGIA E IL MESSAGGIO (A GENNY?) DELLA "BAMBOLONA DI POMPEI" CHE DURANTE IL G7 DELLA CULTURA POSTA UNA FOTO DA…