Caterina Soffici per "La Stampa"

 

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Feminazi. Cagna. Strega. Terf (acronimo di Trans-Exclusionary Radical Feminist, ossia una femminista radicale che esclude le persone transessuali). Così va la vita sui social anche per un personaggio come J.K. Rowling, donna non sospettabile di tendenze antidemocratiche, trumpiane o non politicamente corrette.

 

Eppure i social sono ormai il luogo dove la rabbia prende corpo e la gente si sfoga, anche a costo di scadere nel ridicolo e nell'assurdo. La scrittrice scozzese autrice di Harry Potter, che in questi giorni di lockdown ha caricato sul suo sito gratuitamente The Ickabog, una fiaba a puntate per intrattenere i bambini, è finita alla gogna per un cinguettio su Twitter giudicato anti-trans e discriminatorio nei confronti di una categoria di donne.

 

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Cosa è successo per scatenare tanto odio online? La Rowling ha ironizzato sul titolo di un articolo sulla parità sanitaria che recita: «Creare un mondo post Covid 19 più equo per le persone che hanno le mestruazioni». «Sono sicura che ci fosse un tempo una parola per quelle persone», ha detto la scrittrice. «Qualcuno mi aiuti: Wumben? Wimpund? Woomud?», con un gioco di parole dove il suono ricorda women, donne.

 

JK Rowling discorso all universita di Harvard

Apriti cielo. Il tweet è stato giudicato offensivo da molti twittaroli, perché molte persone che si identificano come donne, come le donne transgender o le donne in menopausa, chi ha subito un'isterectomia, chi ha problemi ormonali, non hanno le mestruazioni. «Non sono donne? Nulla di ciò che dici impedisce alle donne trans di essere donne», l'hanno accusata.

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Dall'altra parte, alcune persone che non si identificano come donne, potrebbero avere le mestruazioni, come i trans che passano da un'identità anagrafica femminile a quella maschile. Vi sembra una follia? Lo è. In verità la Rowling è una femminista dell'ala che trova assurda la negazione del sesso biologico propugnata dalla comunità Lgbtq.

 

E già in passato era finita nell'occhio del ciclone per le sue posizioni e ha dovuto spiegare che non ha niente contro i trans. In un tweet commenta: «I tempi cambiano. L'odio nei confronti delle donne è eterno». Almeno su questo le persone sensate, con mestruazioni o meno, non possono non concordare. 

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Da "Amica"

Uno scontro madre-figlio, nel nome di Harry Potter… Potremmo vederlo anche così, quello che sta succedendo tra Daniel Radcliffe e J.K.Rowling. L’attore, che negli otto film della saga del laghetto più famoso e visto del mondo, ha risposto ai tweet anti-trans della scrittrice.

 

Daniel Radcliffe: la risposta di Harry Potter

“Le donne transgender sono donne”. Ha risposto così Daniel Radcliffe, 30 anni anni di cui 10 esatti passati sui set dei film della saga. L’ha scritto sul sito di Trevor Project, associazione no-profit che aiuta e sostiene le persone LGBTQ a rischio suicidio.

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E continua: “Ogni affermazione contraria cancella l’identità delle persone transgender e va contro ai consigli scientifici e delle associazioni sanitarie che hanno molta più esperienza di J.K. e del sottoscritto”. Insomma, è davvero “mamma contro figlio”.

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