“IL FILM CON TINTO BRASS NON MI È PIACIUTO” – ANNA GALIENA AI "LUNATICI": “’SENSO '45’ NON LO RINNEGO PERÒ NON È STATA L'ESPERIENZA DELLA MIA VITA. NON MI PIACE PARLARE DI CIÒ CHE NON MI È PIACIUTO E QUINDI NON DICO NIENTE. IL PROGETTO ERA PARTITO MOLTO BENE NELLA SCRITTURA E NELLE INTENZIONI. POI..." -  E SUL METOO: “CERTI PROBLEMI HANNO SFIORATO ANCHE ME. CI SONO STATI QUELLI CHE CI HANNO PROVATO, MA…”

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Da "I Lunatici Radio2"

 

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Anna Galiena è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.

 

L'attrice ha raccontato alcuni aspetti di se: "Avevo quattro anni quando è entrato il mondo dello spettacolo nella mia vita. Fui scelta tra una serie di bambini per fare la Madonna. Facevo la Madonna nelle recite della scuola. Ero una ribelle, mi si preparava un futuro borghese che non mi interessava. Ma non sapevo bene cosa volessi fare. Un po' balbettavo, questa cosa era diventata un complesso terribile. Non ero sicura di me stessa. Ho iniziato a dire un sacco di no"

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Sulla sua carriera: "Provo sempre paura ed emozione prima di uno spettacolo. Se un attore non ha questa cosa, meglio che cambi mestiere. Il nostro è un lavoro di rischio. Si addice al mio temperamento. Ricordo che una volta firmai una serie di contratti per serie televisive, film e teatro, tutti firmati in anticipo e io ero depressa all'idea di sapere già cosa avrei fatto per due anni. Una cosa che dovrebbe dare sicurezza a me dava ansia".

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Sul film 'La scuola': "Piangevo dopo ogni scena. Avevo il ruolo più serio di tutti, gli altri facevano tutti ridere, andavo sempre dal regista a dire che avevo fatto male la scena e lui mi rassicurava. Ero un po' sofferente mentre lo facevo, ma quando l'ho visto pensai che era davvero un film stupendo".

 

Sul #metoo: "Certi problemi hanno sfiorato anche me. Ci sono stati quelli che ci hanno provato ma nel mio piccolo ho sempre detto 'vaffa'. Non mi interessa, ce la devo fare per meriti miei, non perché qualche imbecille pensa di potermi comprare. Ma ho visto il sistema come funziona. Lo fanno alle donne ma anche agli uomini".

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Sul film fatto con Tinto Brass, Senso '45: "Non lo rinnego, però non è stata l'esperienza della mia vita. Ne parlo poco perché non mi piace parlare di ciò che non mi è piaciuto e quindi non dico niente. Il progetto era partito molto bene nella scrittura e nelle intenzioni. Poi...".

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