“HAI VISTO COME LO HA ADDOBBATO A QUELLO LÌ?” – DIETRO LA MAXI RISSA AL PINCIO CI SAREBBE UN REGOLAMENTO DI CONTI FISSATO DA DUE PISCHELLE SU TIK TOK - SCENE DA FAR WEST ANCHE A PIAZZA DEL POPOLO E NELLA METRO - I FARI DEGLI INVESTIGATORI PUNTATI SU UN GIOVANE “CHE MENA A CASO LA GENTE” - LE TESTIMONIANZE: “QUELLO SE L'È CERCATA. L'ALTRO POMERIGGIO HA TROVATO UNO PIÙ STRONZO DI LUI” - SULLA COLLATINA QUEL GIOVANE LO CONOSCONO IN MOLTI. E ANCHE IL PICCHIATORE: “HA UN PITBULL” - VIDEO

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1 - MAXI-RISSA AL PINCIO, PRIMI IDENTIFICATI: «CONTROLLI SUI SOCIAL»

Alessia Marani Flaminia Savelli per “il Messaggero”

 

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Alcuni sono già stati identificati, se non ancora con il nome proprio, almeno con il Nickname. Come Criminal boy, per esempio: «Hai visto come lo ha addobbato a quello lì Criminal boy?», commentava a caldo uno dei testimoni sui social. Sono tutti giovanissimi, hanno tra i 15 e i 18 anni. Sono circa una decina, alcuni avrebbero piccoli precedenti. I carabinieri della Compagnia Roma Centro stanno ricostruendo i loro profili e le loro identità da sabato notte, dopo il pomeriggio di botte e follia andato in scena come in un sequel, prima sulla terrazza del Pincio, poi in piazza del Popolo, quindi sulla banchina della metro A Flaminio.

 

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Indagini sono in corso sulle persone e sui luoghi ma anche sulle piazze virtuali, sui social da cui sarebbe partito il tam tam per radunare - in piena emergenza Covid - centinaia di ragazzi, moltissimi dei quali adolescenti.

 

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IL MESSAGGIO SU TIK TOK Sarebbero stati rintracciati i messaggi, lanciati venerdì sulla piattaforma Tik Tok, da due ragazze, Jas e Vic, una risiederebbe al quartiere Trieste, in piazza Annibaliano, l' altra al Tuscolano, che davano appuntamento all' indomani per una sorta di regolamento di conti. Un evento (realtà o fake news non si sa) che è saltato (qualcuno su Instagram dice «per motivi personali di Jas»), lasciando però la scena alla lite fra due ragazzi, forse con screzi precedenti, e conseguente maxi-rissa nel mezzo della quale sarebbero spariti anche telefonini e portafogli. Un classico delle baby gang del Pincio.

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I fari degli investigatori sono puntati anche su un giovane definito come «uno che mena a caso la gente», meglio se «pischelli e di buona famiglia», che arriva dalla periferia e visto più volte in azione, anche sabato.

 

Pur trattandosi per lo più di minorenni, che si sono dati appuntamento via social, fonti della Prefettura giudicano comunque l' evento come «molto grave», soprattutto se si tratta di atteggiamenti «dettati dalla noia». «Ciò significherà che, alle numerose e puntuali attività che le forze dell' ordine già assicurano in diversi e delicati ambiti, tra i quali anche quello dell' emergenza epidemiologica, verranno sviluppate, partendo dalle persone identificate, puntuali indagini, anche sui social, per contrastare e punire gli autori di questi deplorevoli comportamenti» riferiscono le stesse fonti. Ieri sera la sindaca Virginia Raggi bollava come «inaccettabili le scene di violenza».

 

Poi dicendosi soddisfatta per i primi identificati.

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L' INFORMATIVA Gli investigatori dell' Arma per tutta la giornata di ieri hanno continuato ad ascoltare testimoni e coloro che erano stati individuati per primi sulla piazza, ma non direttamente coinvolti. Un lavoro non semplice, perché bisogna abbattere il muro di reticenza dei ragazzi. Partendo dai racconti di coloro che erano presenti stanno risalendo ai vari protagonisti.

 

Decine i video girati sui social (soprattutto Instagram) passati in rassegna, mentre si stanno vagliando anche le immagini delle numerose telecamere della zona, specie quelle dell' ordine pubblico in piazza del Popolo e nella stazione della metropolitana. Lavoro che convoglierà in una informativa in Procura. I ragazzi rischiano una denuncia a piede libero (oltre alle sanzioni anti-Covid) ma, in considerazione di eventuali precedenti, potrebbero incorrere in misure cautelari. Più difficili da disporre in caso siano minorenni.

 

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2 - «QUELLO CON LA TUTA ROSSA SE L'È CERCATA: SE NE VA IN GIRO A PICCHIARE I MINORENNI»

Da “il Messaggero”

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«Quello con la tuta rossa che è stato gonfiato di botte se l' è cercata. Va in giro tutti i sabato pomeriggio al Pincio e in Centro a menare la gente a caso, se la prende soprattutto coi ragazzini, quelli come noi di 14, 16 anni. Anche l' altro pomeriggio l' ha fatto e ha trovato uno più stro... di lui».

 

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Sulla Collatina, in periferia, quel giovane lo conoscono in molti. E anche il picchiatore: «Ha un pitbull». In uno dei video di folle violenza e assembramenti in tempo di Covid circolato ieri per i telefonini dei pischelli romani e non solo, quel ragazzo viene picchiato selvaggiamente sulla banchina della Metro A e lasciato a terra. «Qua è una faccia conosciuta, probabilmente lui o gli amici suoi stanno nella zona vecchia, quella degli spacciatori. Là le pistole girano come niente», racconta una ragazza, sul marciapiede senza mascherina. Vicino e lei un amico che si fa una canna.

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Gli indirizzi di chi sabato era prima al Pincio, poi a piazza del Popolo, e quindi sotto la stazione della metro, testimoni o protagonisti delle maxi-risse postate sui social, portano lontano da Villa Borghese: arrivano sulla Tuscolana, sul litorale ma anche qui tra Lunghezza e la Collatina. Qualcuno sabato al Pincio c' era. Commenta e ride con gli amici le immagini postate sui sociale.

 

Ripete le scene e butta giù bestemmie come in una cantilena.

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«Oh, gli ha detto pure ci rivediamo domani, invece ha fatto na finta, diceva tutto convinto che veniva.

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