Estratto dell’articolo di Luciano Moggi per “Libero quotidiano”
Si chiama Calciopoli quel processo che 17 anni fa coinvolse persone innocenti e distrusse il calcio in Italia. […] adesso un cofanetto con dentro la chiavetta contenente tutte le intercettazioni, che il tribunale di Napoli non volle sentire, ripercorre la storia di quel brutto periodo raccontato, purtroppo, in maniera distorta da chi avrebbe dovuto gestire la verità.
È stato recapitato a diverse persone, in modo particolare a Gravina, presidente della Figc che non ha dato colpevolmente alcuna risposta circa il contenuto, magari l’avrà anche buttato nel cestino dell’immondizia senza riflettere che con quel gesto stava buttando via la vita di tante persone per bene.
COFANETTO RECAPITATO
A lui evidentemente basta aver salda la poltrona sotto il sedere e, soprattutto, che nessuno parli del Castel di Sangro, del periodo cioè in cui ricopriva la carica di presidente di quella società. Chissà perché...Per questa ragione il cofanetto contenente la chiavetta è stato fatto recapitare anche al presidente del Coni Giovanni Malagò e al ministro dello Sport Andrea Abodi.
Poi la Rai, evidentemente trovando materiale diverso da quello raccontato, lo ha fatto proprio per la trasmissione di Report che andrà’ in onda […] stasera su Rai Tre in prima serata alle ore 21.20. Così tutti potranno capire dalla viva voce di chi veramente “impicciava” cosa sia effettivamente successo in quel tempo.
Premetto che quanto sto scrivendo non deve essere considerato un atto di accusa, soltanto una ribellione a quanto capitato a persone oneste, colpevoli soltanto di aver saputo fare il proprio lavoro meglio di altri.
gabriele gravina foto di bacco
Sarebbe intanto interessante che il presidente federale Gravina potesse illuminarci sul motivo della radiazione, visto che il processo sportivo era terminato con sentenza letta dal professore Serio, componente di quel Tribunale: «campionato regolare nessuna partita alterata», che ad abundatiam commentava anche: «sentenza che segue il sentimento popolare». […] Mentre il Tribunale di Napoli, non avendo trovato reati, nonostante 170mila intercettazioni e tanti soldi fatti spendere allo Stato e di conseguenza ai cittadini italiani, concludeva in sentenza dopo cinque lunghi anni di processo: «reato a consumazione anticipata, non potuto provare in udienza».
[…] Il tutto dopo ben tre ricusazioni del pm Narducci al presidente del Tribunale, dottoressa Casoria, colpevole di aver detto «facciamo processi più seri». Totalmente in contrasto con quella di Napoli la sentenza 2166 del 2018, emessa dalla Corte di Appello di Milano che aveva sentito tutte le intercettazioni che a Napoli non avevano voluto né vedere, né sentire.
Condannava Gianfelice Facchetti, figlio del defunto presidente interista e il di lui padre venne nell’occasione accusato di aver fatto «Lobbing con gli arbitri». Ma più importante ancora è che quella sentenza specificava «non è colpa del cosiddetto sistema Moggi, ma di un sistema generale di corruttela di tutto il calcio di quel tempo». […]
andrea abodi foto mezzelani gmt 148