1 -CROCI
Jena per la Stampa
Prendersela con Lotito sarebbe come sparare sulla croce rossa, anzi uncinata.
2 - QUI LOTITO E QUI LO NEGO
Mattia Feltri per La Stampa
Nel novembre del 1964, Hannah Arendt si sentì di precisare il concetto di banalità del male, così frainteso (anche in seguito), che aveva dato titolo al libro sul processo ad Adolf Eichmann, il ragioniere della Shoah. Intervistata alla radio da Joachim Fest, grande storico del nazismo, Arendt citò un episodio di un libro dello scrittore e filosofo Ernst Jünger: un contadino della Pomerania aveva in affidamento dei prigionieri russi e li mise nella porcilaia.
Un giorno li mostrò a Jünger: «Che esseri subumani. Lo si capisce già dal fatto che rubano il mangiare ai maiali». Il contadino, dice Arendt, è di una «stupidità scandalosa». Non gli passa per la testa che qualsiasi uomo affamato ruberebbe il cibo ai maiali.
Anche Eichmann conservava questo genere di stupidità «oltremodo scandalosa». La banalità del male, spiega, non è il male ordinario quotidiano di ognuno di noi, è il male di chi proprio non si rende conto, non ha la dimensione di quello che fa, non sa pensare mettendosi al posto degli altri, gli sembra di muoversi nell' ovvio.
Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che dice «famo ‘sta sceneggiata» mentre va a chiedere scusa alla comunità ebraica, e tutti quelli che da decenni ridono di Anna Frank, e usano il termine ebreo come un insulto, lo scrivono in internet e sui muri, non lo sanno, ma sono contadini della Pomerania.
LOTITO CLAUDIO LOTITO I FIORI DI LOTITO IN SINAGOGA BUTTATI NEL TEVERE