“MA QUALE STANZA SEGRETA DEL ‘BUNGA BUNGA’...” –  L'EX PARLAMENTARE DI FORZA ITALIA, FRANCESCO GIRO, SVELA L'ARCANO SULLA PORTA NASCOSTA, SCOPERTA A PALAZZO GRAZIOLI DAI GIORNALISTI DELLA STAMPA ESTERA: “QUELLO ERA IL MIO UFFICIO QUANDO LAVORAVO CON BERLUSCONI. DIETRO LA LIBRERIA SI NASCONDEVA UNA PORTICINA CHE CONDUCEVA SUL PIANEROTTOLO E DA LÌ ALLO STUDIO DEL PRESIDENTE…” – VIDEO

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Estratto dell’articolo di www.adnkronos.com

 

i giornalisti della stampa estera scoprono un passaggio segreto a palazzo grazioli 2 i giornalisti della stampa estera scoprono un passaggio segreto a palazzo grazioli 2

Il giallo della porta segreta a palazzo Grazioli sembra risolto. La porta spuntata dietro una libreria nell'appartamento che fu la casa-ufficio a Roma di Silvio Berlusconi per oltre vent’anni, non nasconde nessun passaggio misterioso, che conduce direttamente all'esterno dell'edificio quattrocentesco, lontano da occhi indiscreti.

 

Quando il corrispondente del 'Times' di Londra, Tom Kington, un mese fa, scoprì cosa c'era sotto la scaffalatura a muro in legno di una delle stanze del quartier generale del Cav, ora sede della stampa estera, postò un video e pose una domanda con una chiara allusione alle cosiddette cene eleganti del bunga bunga: ''E' un buon modo per consentire agli ospiti delle festa di andarsene in fretta?''. [...]

 

''Ma quale stanza segreta del bunga bunga...", sorride l'ex parlamentare azzurro Francesco Giro, che assicura all’Adnkronos: ''Quello era il mio ufficio quando lavoravo in via del Plebiscito, al primo piano nobile di palazzo Grazioli. Che si trovava esattamente all’incrocio tra via della Gatta e piazza Grazioli. Lì c’erano le mie carte e dietro la libreria si nascondeva una porticina, che portava sul pianerottolo''.

 

FRANCESCO GIRO SILVIO BERLUSCONI FRANCESCO GIRO SILVIO BERLUSCONI

Nel dettaglio, spiega Giro con la 'mappa della casa di Berlusconi' in mano, ''c'era un doppio ingresso che conduceva sul pianerottolo. L'ingresso principale introduceva al corridoio centrale che portava dritto, in fondo, allo studio del presidente Berlusconi. L'ingresso secondario, riservato di solito alla servitù, era quello nascosto dietro la libreria del mio vecchio ufficio, che poi venne chiuso e per qualche anno adibito a deposito di carte e quadri...".

 

"I due ingressi non portavano fuori dal palazzo ma nel cortile interno attraverso l'ascensore o lo scalone che finiva davanti all'attuale portineria, una volta presidiata 24 ore su 24 dai cronisti al seguito del leader azzurro'', racconta Giro, esponente storico di Fi, che il 15 maggio presenterà il suo nuovo libro scritto proprio sul Cav dal titolo 'Silvio Berlusconi e la città ideale'.

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