“PER ME È COME UNA DROGA, NON RIESCO A FERMARMI” – LA CONFESSIONE CHOC DEL NECROFILO CHE RUBO’ LE CENERI DI ELENA AUBRY, LA 26ENNE ROMANA MORTA IL 7 MAGGIO 2018 IN VIA OSTIENSE - A CASA DELL’UOMO C'ERANO FOTO E CIMELI DI 375 RAGAZZE MORTE E UN DIARIO DOVE ANNOTAVA LE PROFANAZIONI DELLE TOMBE - "LE IMMAGINI PIÙ BELLE LE TENEVO ESPOSTE, CON LE CORNICI. PER ME ERANO SACRE. SCEGLIEVO GIORNI E ORARI E PORTAVO, COME ESCAMOTAGE, CIBO PER GATTI TRA LE…”

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Nico Riva per leggo.it

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La 26enne romana Elena Aubry è morta il 7 maggio 2018 in via Ostiense, a causa dell'asfalto sconnesso. Si schiantò con la sua moto e non si potè fare nulla per salvarla. Il dolore di sua madre è stato poi ravvivato quest'anno, quando qualcuno decise di rubare le ceneri di Elena dal cimitero del Verano. Fortunatamente, vennero ritrovate e l'autore del furto arrestato, ma le rivelazioni scioccanti del necrofilo hanno scoperchiato una situazione ancora più macabra.

 

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«Per me è come una droga, non riesco a fermarmi: devo rubarle», ha confessato il 48enne accusato del furto delle ceneri di Elena Aubry. Dalle indagini, è emerso però un quadro ancora più agghiacciante. A casa dell'arrestato infatti gli investigatori hanno ritrovato un taccuino dove annotava le date tutte le tombe che aveva profanato, con le date di nascita e di morte delle sue vittime prescelte. Si tratta di 375 donne morte, alle quali ha sottratto foto e cimeli.

 

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Così, si è scoperto che le ceneri di Elena sono state trafugate il 4 marzo di quest'anno. Le accuse contro il 48enne sono gravi: violazione di sepolcro, vilipendio di tomba, sottrazione e occultamento di cadavere (per le ceneri di Aubry). Ha poi confessato: «Le immagini più belle le tenevo esposte, con le cornici. Per me erano sacre. Sceglievo giorni e orari e portavo, come escamotage, cibo per gatti tra le tombe»

 

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