Adelaide Pierucci per “il Messaggero”
Il pasto doveva essere necessariamente light. Niente grassi, pochi zuccheri e carboidrati ridotti. Talvolta il marito padrone, però, toglieva proprio il piatto dal posto a tavola della moglie per evitare lo spettro delle calorie: «Meglio il digiuno, sei cicciona». Dai consigli alle imposizioni, fino alle offese continue.
Sono stati tre anni da incubi quelli subiti da una quarantenne romana leggermente sovrappeso e tormentata dal pallino del marito di volerla ossuta come una modella. Afflizioni che ora l’uomo rischia di dover pagare con un processo per maltrattamenti psicologici. Nell’atto di imputazione il pmMaria Gabriella Fazi, che ha chiesto il rinvio a giudizio del marito ossessivo, parla di «maltrattamenti psicologici legati a denigrazioni dell’aspetto fisico».
Le poche volte in cui la donna, accusata di avere la pancia rotondetta, provava a ribellarsi veniva tacciata di essere «indemoniata». Un’offesa che è andata a integrare le accuse del magistrati contro l’imputato. «Mi sminuiva in continuazione e pretendeva che seguissi i suoi piani alimentari - si è sfogata la donna nelle denunce presentate ai carabinieri - Ogni occasione, insomma era giusta per sminuirmi. Del tipo: se non t’avessi sposato saresti rimasta zitella».
Ovviamente anche la spesa era soggetta al controllo, e non solo per lo scontrino. «Mi voleva far dimagrire per forza - ha chiarito - era molesto e offensivo, pretendeva pure di accedere a piacimento al mio telefonino, ma le persecuzioni sono cominciate proprio per il cibo.
Controllava il frigo e mi rimproverava se mangiavo cibi non dietetici, arrivandomi a togliere il piatto e a spingermi a intraprendere trattamenti dimagranti». La principale ossessione, la pancia post gravidanza. L’imputato, però, difeso dall’avvocato Giuseppe Falvo, è pronto a difendersi: «Al massimo erano consigli».