Alessandro Fulloni per il “Corriere della Sera” - Estratti
«Figlio mio, non dire nulla ai giudici, quali cose false dici... Non dire nulla a nessuno: la verità è la verità, le falsità sono falsità». Parole pressanti che rimbalzano dal Pakistan alla località emiliana in cui vive sotto protezione il 18enne fratello di Saman, la ragazza uccisa a Novellara — nel Reggiano — nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 per essersi opposta alle nozze combinate dai genitori.
A parlare, rivolgendosi al figlio secondogenito, è proprio la madre, Nazia. A lei il ragazzo, che venerdì testimonierà in audizione protetta, replica così, laceratissimo: «O mi uccido o mando tutti in carcere a vita». Poi, orgoglioso, chiarisce: «non dico falsità».
La donna è l’unica ancora latitante dei 5 imputati accusati dell’omicidio, tra cui il marito Shabbar, consegnato dal Pakistan all’Italia, e Danish Hasnain, zio di Saman.
Nazia Shaheen, la madre di saman abbas
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In un altro messaggio una zia è ancora più esplicita e lo invita a «ritrattare le dichiarazioni asserendo che tutti sono innocenti e nessuno ha colpe». Il ragazzo scrolla le spalle. Non cancella quei messaggi come sollecitano dal Pakistan e permette ai carabinieri di recuperarli.
shabbar abbas parte per l italia 3 PADRE E ZIO saman abbas IN PAKISTAN LA FOTO DI SAMAN ABBAS CON IL LIVIDO SULLA GUANCIA SAMAN ABBAS saqib ayub DANISH HASNAIN ZIO DI SAMAN ABBAS Il padre di Saman, Shabbar Amas