Estratto dell’articolo di Deborah Ameri per www.oggi.it
[…] Britney Spears […] racconterà per la prima volta la sua versione nell’autobiografia più attesa dell’anno (insieme a quella del principe Harry): The woman in me (La donna che è in me), in uscita il 24 ottobre per Simon & Schuster che se l’è aggiudicata dopo una guerra tra editori sborsando un anticipo di 15 milioni di dollari.
Il più lucroso accordo editoriale, dopo quello degli Obama
Il libro, con in copertina una giovane Britney succinta, è già bestseller su Amazon per numero di prenotazioni. Perché la vita della principessa del pop, 41 anni e centomilioni di dischi venduti, sembra la parabola perfetta della caduta di una stella. Una storia di fragilità e tradimenti nella quale in tanti si possono immedesimare. Dai matrimoni sfortunati, alla depressione post-parto, al collasso nervoso del 2007 quando, davanti alle telecamere, rasoio alla mano, si era liberata dalle ciocche brune come di un peso insostenibile. E poi i soggiorni in rehab, i ricoveri coatti, il tentato suicidio. Sempre visti attraverso le pagine dei giornali e le foto sgranate. Stavolta avremo una prospettiva diversa.
«Ragazzi, il mio libro uscirà tra poco. Mi sono fatta un mazzo così per scriverlo ed è servita parecchia psicoterapia; quindi, spero tanto che vi piaccia, ma se non sarà così va bene lo stesso», lo presenta la ex ragazzina prodigio su Instagram. In un altro post scrive ai suoi fan: «Dopo aver letto questo libro molti di voi penseranno che dovrei essere la donna più cattiva al mondo, dopo tutto quello che ho passato. Sì, lo dovrei essere, ma dopo tutto ho imparato a fare pace con le situazioni e anche quando le cose vanno davvero male cerco ancora la bambina che è in me.
Non voglio prendermi troppo sul serio. La mia vita non è stata facile ma per lo meno adesso so di essere amata».
[…] La star di Toxic e Baby one more time racconterà tutti i retroscena del suo esaurimento nervoso, assicura la casa editrice, iniziato proprio con il divorzio da Federline e la battaglia per la custodia dei bambini. È il 2007, Britney diluisce la tristezza a suon di party, droghe e alcol, spesso con l’amica Paris Hilton.
Finché un giorno, con gli occhi spiritati, entra in un salone di bellezza e si rasa i capelli a zero. Le immagini scioccanti rimbalzano ovunque e nel 2008 inizia la tutela legale del padre che, per 13 anni, avrà l’assoluto controllo delle finanze (un patrimonio da 60 milioni di dollari) e della vita della figlia.
Solo nel 2019 viene fuori che l’uomo la forza a ricoverarsi in clinica psichiatrica se lei si ribella ai suoi ordini o si rifiuta di prendere le troppe medicine che le vengono prescritte. Nasce il movimento #FreeBritney (liberate Britney), alimentato dai fan e da varie celebrità. È solo nel 2021 che la popstar rompe il silenzio. Lo fa in tribunale con un appassionato discorso di 23 minuti in cui prega il giudice di liberarla dal padre oppressivo […] Il giudice le dà ragione. Ma i dettagli di quei 13 anni di isolamento non ha mai avuto il coraggio di raccontarli. Lo farà nel libro, assicura.[…]
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