Da lastampa.it
Concedeva prestiti a ristoratori, baristi e parrucchieri della Capitale e ogni tre mesi li richiedeva indietro con interessi tra il 10% e il 70%. Per questo una dipendente del ministero della Giustizia, Gioia Boldrini, attualmente in servizio alla Direzione nazionale antimafia è finita ai domiciliari. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere finalizzata all'estorsione, esercizio abusivo del credito e usura.
Complici il figlio, l’ex marito e il nuovo compagno, si muoveva in alcuni quartieri della Capitale, tra cui Marconi, Piramide, Garbatella. Ed è stato proprio un piccolo esercente della Garbatella a far scattare le indagini della Squadra Mobile di Roma nell'ambito di un'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto della Capitale Giovanni Conzo e dal sostituto procuratore Francesco Basentini.
Essendo in difficoltà economiche, il commerciante si era rivolto al figlio della cancelliera, Valeria Garofalo, che gli aveva concesso denaro in prestito a un tasso d’interesse contenuto ma superiore a quello consentito con l’obiettivo finale di persuadere altri esercenti alla convenienza dei prestiti.
«Mo' ti faccio male, ti mando a spaccare tutto. Mi so' stufato, so 4 anni, mi mandi una piotta quando ti capita». Così Garofalo, 38 anni, residente a Tenerife, minacciava chi non pagava. Il suo fidato collaboratore era Maurizio Cortellini, detto l'ingegnere, che lo raggiungeva sull’isola spagnola per consegnargli il denaro frutto dell’attività illecita. Entrambi sono finiti in carcere.
L’ordinanza di arresto: Boldrini è straordinariamente camaleontica
«I genitori di Valerio, Giovanni Garofalo e Gioia Boldrini, sono il braccio operativo della Capitale – si legge nell'ordinanza di arresto – godendo dello stretto rapporto familiare, seguendo gli affari illeciti di Valerio sul territorio romano, operandosi di curare la fase di recupero e di riscossione del denaro dai vari debitori del sodalizio, e nel caso della Boldrini, anche di osservare l'andamento degli affari all'interno delle attività gestite dal sodalizio».
«La Boldrini è straordinariamente camaleontica, capace di rivestire la carica di cancelliere a servizio della Giustizia e contemporaneamente dedicarsi agli illeciti affari del sodalizio – spiega la gip Annalisa Marzano –. Di tale posizione lavorativa la donna è apparsa più volte avvantaggiarsi».