“LA MORTE È INEVITABILE PER TUTTI” - E’ IL MESSAGGIO POSTATO SU FACEBOOK DA JAKRAPANTH THOMMA, IL 32ENNE SERGENTE DELL'ESERCITO THAILANDESE CHE HA UCCISO 20 PERSONE E POI SI E’ ASSERRAGLIATO IN UN CENTRO COMMERCIALE VICINO BANGKOK - L’UOMO, CHE E’ STATO UCCISO DALLE FORZE SPECIALI, HA TRASMESSO IN DIRETTA SUI SOCIAL BUONA PARTE DELLA SUA AZIONE - VIDEO

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THAILANDIA: L'ASSALITORE È STATO UCCISO

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(ANSA-AFP) - ROMA, 9 FEB - Il soldato che ieri ha aperto il fuoco all'esterno di un centro commerciale di Khorat, nel Nordest della Thailandia, uccidendo 20 persone è stato ucciso. Dopo il gesto, il sergente, 32 anni, si era asserragliato all'interno del mall per ore. Successivamente le forze speciali avevano preso il controllo della struttura. L'uomo è stato ucciso "trenta minuti fa", ha affermato il capo delle forze speciali, Jirabhob Bhuridej. Il ministero della Salute e il capo della polizia hanno confermato l'uccisione dell'assalitore.

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LA STRAGE DEL SERGENTE IN DIRETTA WEB

Francesco Malfetano per “il Messaggero”

 

«La morte è inevitabile per tutti». È il lugubre messaggio che ieri pomeriggio Jakrapanth Thomma, un sergente dell'esercito thailandese di 32 anni, ha postato su Facebook dopo aver ucciso almeno 20 persone e averne ferite 32 prima di asserragliarsi con una decina di ostaggi sotto tiro in un centro commerciale di Nakhon Ratchasima, a 250 chilometri dalla capitale Bangkok.

 

Una situazione drammatica che le forze speciali hanno provato a risolvere in tarda serata riuscendo però a liberare solo un centinaio delle persone che erano rimaste bloccate nell'edificio. Non è ancora noto infatti, se le teste di cuoio abbiano fatto irruzione anche al quarto piano del Terminal 21, questo il nome del grande magazzino, dove si trovava Thomma. Allo stesso modo non sono note le motivazioni del gesto: «Non abbiamo idea del perché l'abbia fatto. Sembra impazzito» ha dichiarato Kongcheep Tantrawanit, portavoce del ministero della Difesa.

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LA DINAMICA

Chiara è invece la dinamica di quanto accaduto dato che il 32enne ha trasmesso in diretta sui social buona parte della sua azione. Prima di barricarsi nel Terminal 21, attorno alle 16, Thomma ha rubato alcune pistole, una mitragliatrice e oltre 700 proiettili nel campo di addestramento Surathampithak, una manciata di chilometri fuori dalla città.

 

Lì ha avuto un primo conflitto a fuoco che è costato la vita non solo a un colonnello e ad un soldato semplice che hanno provato a fermarlo ma anche a una donna di 63 anni che viveva nel campo. Salito a bordo di un veicolo blindato in dotazione all'esercito, il 32enne ha iniziato a sparare contro i civili che ha incrociato lungo il proprio percorso. Cioè lungo la strada che lo ha portato al distretto di Muang, il quartiere del centro commerciale. Una folle corsa che l'uomo ha documentato con numerosi video, delle foto e alcuni post vaneggianti.

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IL DELIRIO

«Dovrei arrendermi?» o «Si arricchiscono con la corruzione e sfruttano altre persone...pensano di poter portare all'inferno soldi da spendere?» si leggeva sulla pagina Facebook prima che fosse messa offline. A pochi metri dall'ingresso dell'edificio inoltre, Thomma ha sparato verso una bombola di gas provocando un'esplosione che avrebbe ferito, anche in maniera grave, diverse persone. Una volta all'interno il sergente ha continuato a seminare il panico sparando all'impazzata mentre saliva al quarto piano del centro commerciale.

 

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Lì, come mostrano i frammenti di video ripresi dalle telecamere di sicurezza, l'uomo dopo essersi barricato con gli ostaggi, ha continuato a passeggiare, probabilmente cercando una qualche via d'uscita per evitare lo scontro con le teste di cuoio che stavano per entrare nell'edificio. Soluzione che le autorità thailandesi hanno provato ad evitare cercando di far ragionare il 32enne anche portando sul posto la madre in un tentativo estremo quanto infruttuoso.

 

IL BLITZ

Così le forze speciali alle 23.30 hanno fatto irruzione prendendo possesso dell'edificio e liberando un centinaio di persone rimaste intrappolate ai piani più bassi del Terminal 21. La polizia però, non avendo individuato direttamente Thomma e temendo che si possa essere nascosto tra la folla per tentare la fuga, ha bloccato tutti per identificarli e finendo per gettare ulteriore sconforto sul Paese, già provato da quella che è la più grande strage di massa della proprio storia.

 

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EMERGENZA ARMI

Quella di ieri, in pratica, è l'ennesima dimostrazione che la Thailandia ha un problema con le armi da fuoco. Nel Paese infatti è facilissimo procurarsene una, con il risultato che il tasso di morti violente ogni 100mila abitanti è addirittura superiore del 20 per cento a quello degli Stati Uniti. Una situazione molto pericolosa che la crescita delle disuguaglianze e un'economia stagnante potrebbero far esplodere.

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