Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
«Se morirò in circostanze misteriose, sappiate che è stato bello conoscervi». Ieri Elon Musk ha fatto gelare il sangue dei suoi 91,5 milioni di follower (più 10 milioni nelle ultime settimane) con un tweet come sempre enigmatico, ma, stavolta, anche angoscioso.
Minacce? Narcisismo lugubre di un uomo ormai prigioniero del suo personaggio digitale? La prima a reagire, è stata mamma Maye che dal "basso" dei suoi 665 mila follower replica al figlio, ovviamente sempre su Twitter: «Non è divertente». Dopo pochi minuti Elon prova a rassicurarla, sempre online: «Farò il possibile per restare vivo».
maye musk preoccupata dal tweet. del figlio elon
La spiegazione della sortita che ha fatto subito impazzire i suoi fan («non puoi morire, il mondo ha bisogno di te») l'ha fornita dopo poco lo stesso fondatore di Tesla pubblicando il testo russo e la traduzione in inglese di un messaggio che il suo acerrimo nemico Dmitry Rogozin (capo dell'agenzia spaziale russa, e fedelissimo di Putin) avrebbe inviato agli organi di stampa del regime.
Nel messaggio, inoltrato anche su Telegram, Rogozin (che è stato anche vicepremier al Cremlino) sostiene che, secondo la testimonianza di un ufficiale ucraino catturato dai russi - il colonnello Dmitry Kormyankov, comandante della 36esima Brigata marittima delle forze armate ucraine - i terminali wi-fi del sistema satellitare Starlink forniti da Elon Musk agli ucraini per consentire loro di mantenere attive le connessioni via Internet nonostante le distruzioni della guerra, sono stati consegnati ai «nazisti del battaglione Azov e ai marines ucraini asserragliati a Mariupol» usando elicotteri militari.
Secondo questo messaggio la consegna sarebbe avvenuta col contributo attivo del Pentagono e quindi Musk viene accusato di aver fornito equipaggiamenti per comunicazioni militari a forze combattenti fasciste in Ucraina. La minaccia finale è quella che ha allarmato l'imprenditore: «Per questo, Elon, ti riterremo responsabile come un adulto, anche se continui a giocare a fare lo stupido».
dmitry rogozin minaccia elon musk
Dall'inizio della guerra Mosca usa una retorica rude, che tende a intimidire, ma l'accusa di aver fornito materiale militare espone Musk al rischio di essere considerato un possibile bersaglio per rappresaglie.
E la memoria dei vari casi di personaggi eliminati in giro per il mondo con veleni e sostanze radioattive, deve aver tolto il sonno ad Elon che ora ammette di avere paura. E, in linea con le sue abitudini mediatiche, si è convinto che il modo migliore di difendersi è quello di lanciare pubblicamente l'allarme.
Dopo qualche ora è arrivata la controreplica di Ragozin: «Nessuno ha bisogno di te, smettila di comportarti come uno scemo. Oggi noi in Russia abbiamo celebrato l'anniversario della vittoria sul fascismo.
Visto che offri mezzi di comunicazione ai nazisti ucraini non mi posso di certo congratulare con te. Rifletti su quello che stai facendo: da che parte stai?»
Insulti, la ripetizione delle falsità della propaganda del Cremlino che accusa di nazismo il governo di Kiev, ma, dopo il brutale avvertimento notturno, un tono che sembra meno minaccioso.
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