“NETANYAHU HA FACILITATO HAMAS” - FAREED ZAKARIA, UNO DEI GRANDI GURU AMERICANI DI POLITICA ESTERA, MENA DURO SUL PREMIER ISRAELIANO: “NEGLI ULTIMI 15 ANNI I GOVERNI D’ISRAELE, TUTTI DOMINATI DALLA DESTRA, NON HANNO OFFERTO UNA PROSPETTIVA AI PALESTINESI, PORTANDOLI A CONCLUDERE CHE LA VIOLENZA SIA L’UNICA STRADA. ISRAELE IN PERICOLO? È ESAGERATO. È LA POTENZA MILITARE DOMINANTE NELLA REGIONE ED HA ANCHE ARMI NUCLEARI. LA SFIDA PER ISRAELE È QUELLA DI OLTRE 5 MILIONI DI PALESTINESI SENZA DIRITTI, FUTURO POLITICO, NÉ STATO. NON POTRÀ ANDARE AVANTI A LUNGO...”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

fareed zakaria 5 fareed zakaria 5

«L’ attacco di Hamas contro Israele non è caduto dal cielo all’improvviso. È maturato negli ultimi due decenni, caratterizzati dalla creazione di un Medio Oriente post-americano», dice Fareed Zakaria, analista della Cnn e uno dei grandi guru americani di politica estera.

 

«Dobbiamo ricordarci — aggiunge — che Hamas non è solo una voce del popolo palestinese, ma un’organizzazione votata alla distruzione di Israele, ecco perché lo Stato ebraico sta reagendo in modo così violento e massiccio. Siamo dentro un potente conflitto tra narrazioni diverse: Israele è decisa a distruggere Hamas, ma la tragedia è che può farlo solo distruggendo anche Gaza e causando migliaia di vittime civili».

benjamin netanyahu benjamin netanyahu

 

Ma il governo di Netanyahu ha favorito Hamas, per delegittimare l’Autorità palestinese e mettere una pietra tombale sopra la soluzione due popoli, due Stati, che sia lui sia Hamas aborriscono.

«Vero al cento per cento. Netanyahu ha facilitato i finanziamenti del Qatar ad Hamas, ha moltiplicato i permessi di lavoro ai transfrontalieri che venivano da Gaza, mirando a dividere i palestinesi e poter dire che la soluzione dei due Stati era impossibile in assenza di un interlocutore.

 

Ma c’è un’altra tessera del mosaico: dopo la generazione dei Peres e dei Rabin, perfino di Sharon, negli ultimi 15 anni i governi d’Israele, tutti dominati dalla destra, non hanno fatto più alcuno sforzo per offrire una prospettiva ai palestinesi e l’Autorità palestinese, corrotta e debole di suo, è stata così delegittimata che fra i palestinesi si è radicata la convinzione che la lotta non violenta e la via diplomatica non portano da nessuna parte. In questo senso il governo israeliano ha alimentato frustrazione e disperazione, portando i palestinesi a concludere che la violenza sia l’unica strada».

distruzione gaza distruzione gaza

 

Come finisce questo conflitto? Vediamo una intensa attività diplomatica americana, ma Netanyahu appare irremovibile.

«[...] anche i miei amici della sinistra sono oggi su posizioni durissime. Temo che l’operazione di terra israeliana sia destinata a continuare a oltranza, qualunque cosa dica l’amministrazione. La vera sfida sarà dopo: chi governerà Gaza?».

 

Ha una risposta?

«Distrutta l’autorità politica occorre qualcuno che governi, lo abbiamo visto in Iraq. E in questo caso sospetto che sarà proprio Israele: rioccuperanno Gaza».

 

Ma il governo di Netanyahu dice di non volerlo fare.

bombardamento a jabalya 7 bombardamento a jabalya 7

«Le altre alternative sono l’Autorità palestinese o una coalizione di Stati arabi. Ma il livello di distruzione causato dall’azione israeliana crea un’atmosfera talmente avvelenata che l’Autorità palestinese, già poco autorevole, non vorrà certo entrarvi dietro i carri armati di Tsahal, né vorranno farlo egiziani o sauditi per governare in una situazione dove quasi certamente i superstiti di Hamas o una nuova Jihad lanceranno continui attacchi terroristici. [...]».

 

Quindi gli Usa, secondo lei, non hanno alcuna influenza sulla situazione?

«No. Gli israeliani non sono mai stati così sconvolti. Tom Friedman, che conosce il Paese come nessun altro, ha scritto di non averli mai visti così paranoici e preoccupati per la propria sopravvivenza».

 

fareed zakaria 4 fareed zakaria 4

Friedman dice anche che Israele è in pericolo. Concorda?

«Parla della combinazione di nemici che la minaccia: Hezbollah, Hamas, le milizie irachene, gli Houthi, e naturalmente l’Iran. Ma credo sia esagerato. Teheran non vuole andare a una guerra frontale, la sola minaccia sono Hezbollah e Hamas che però Israele può fronteggiare. È facile dimenticarsi che è la potenza militare di gran lunga dominante nella regione ed ha anche armi nucleari.

esodo palestinese da gaza 7 esodo palestinese da gaza 7

 

È vulnerabile agli attacchi terroristici, questo sì, ma come dimostra l’attuale situazione è in grado di reagire. La sfida che però Israele dovrà affrontare prima o poi è quella di oltre 5 milioni di palestinesi che vivono tra la Cisgiordania e Gaza, senza diritti, futuro politico, né Stato. Non potrà andare avanti a lungo, sette milioni di ebrei non potranno governare cinque milioni di palestinesi per sempre».

[...]

fareed zakaria 2 fareed zakaria 2 fareed zakaria 1 fareed zakaria 1 palestinesi in fuga da gaza palestinesi in fuga da gaza bombardamenti nella striscia di gaza bombardamenti nella striscia di gaza palestinesi in fuga da gaza palestinesi in fuga da gaza bombe sulla striscia di gaza bombe sulla striscia di gaza distruzione a gaza dopo gli attacchi israeliani 4 distruzione a gaza dopo gli attacchi israeliani 4 distruzione a gaza dopo gli attacchi israeliani 5 distruzione a gaza dopo gli attacchi israeliani 5 bombardamento a jabalya 5 bombardamento a jabalya 5 fareed zakaria 3 fareed zakaria 3

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)