Alessandro Fulloni per corriere.it
baby sitter modena bimbo lanciato dal balcone
«Non faccio altro che pensare a come sta quel bimbo...». E ancora: «Sta meglio? È ancora in ospedale?». Sono le due frasi che, in carcere, Monica Santi, la babysitter di 32 anni che avrebbe gettato dal secondo piano un bimbo di 13 mesi, ha pronunciato non appena ha visto l’avvocata che l’assiste, Francesca Neri, in visita mercoledì.
La 32enne «mi ha subito chiesto come stesse il piccolo» dice al Corriere la legale. Che rivedrà la bambinaia domattina alle 9 quando al «Sant’Anna» di Modena si terrà l’udienza di convalida dell’arresto. «È davvero preoccupata per il bimbo, mi ha raccontato che è il suo pensiero continuo in queste ore che sta trascorrendo in cella».
Sull’accaduto la donna, interrogata martedì, poche ore dopo quanto successo al piccolo — ricoverato al reparto Terapia intensiva dell’ospedale Maggiore di Bologna dove i medici sono cautamente ottimisti sulle sue condizioni — non ha detto nulla. Black-out totale, «non ricorda assolutamente niente» spiega l’avvocata. Per questo motivo non è da escludere che il giudice possa disporre una perizia sulle condizioni mentali dell’arrestata, così come potrebbe chiedere la difesa. Sarebbe stata lei, secondo le testimonianze, a far cadere da una finestra al secondo piano della casa in cui si stava occupando del piccolino a Soliera, nella Bassa modenese.
VICINA DI CASA MODENA BABY SITTER
Alla base dell’arresto ci sono anche i racconti di una donna delle pulizie e di una vicina che hanno indotto carabinieri e il pm Pasquale Mazzei a ritenere la 32enne responsabile dell’accaduto. Santi, una volta che le due donne hanno visto il minore a terra sul retro dell’abitazione, avrebbe riferito la frase: «Il bimbo ora è libero».