Flavio Pompetti per "il Messaggero"
il modellino del covid 19 in 3d di anthony fauci
Il ceppo originale del Covid è venuto da un mercato di Wuhan in Cina, o da un laboratorio scientifico? La questione ha preso di petto ieri l' apertura dei lavori dell' Assemblea per la salute mondiale organizzata dall' Oms che, peraltro, si trova al centro di accuse sempre più insidiose proprio a causa delle indagini finora svolte.
Nelle ultime settimane personaggi del calibro di Anthony Fauci e Robert Redfield hanno sollevato la questione, ed entrambi hanno espresso dubbi sull' accuratezza delle informazioni disponibili. In una audizione al congresso l' 11 di maggio a Fauci è stato chiesto espressamente se pensava che il virus potesse essere uscito dal laboratorio di ricerca.
«Non sono convinto della sua origine naturale. La possibilità certamente esiste - ha risposto lo scienziato - e io sono totalmente favorevole ad investigare fino in fondo». La teoria di un Covid prodotto dalla Cina era cara a Donald Trump, ed è stata rapidamente bollata dai media come una delle tante teorie complottiste diffuse dall' ex presidente.
DIBATTITO
Lo scorso fine settimana un articolo sul Wall Street Journal ha riaperto il dibattito, raccontando che nel novembre del 2019 tre tecnici del laboratorio di ricerca di Wuhan sono stati ricoverati in ospedale con sintomi che potrebbero essere quelli di una semplice influenza aggravata, ma che sono anche assimilabili a quelli causati dal Covid 19.
Il governo cinese però dichiara che il primo paziente è stato registrato solo l' 8 di dicembre scorso. Ora a smentirlo, vantando prove che dimostrerebbero il contrario (validate anche da tre diversi esperti consultati dal giornale), un rapporto dell' intelligence Usa.
IL PRECEDENTE
Dal canto suo l' Organizzazione mondiale della sanità ha concluso lo scorso marzo la sua inchiesta in Cina producendo un rapporto nel quale si legge che l' origine animale del virus è la «più plausibile». Quello che non si legge è che le autorità cinesi non hanno collaborato in pieno con le indagini, e in particolare si sono rifiutate di concedere dettagli e prove documentali di un episodio occorso nel 2012.
Nell' aprile di quell' anno sei minatori che erano entrati in una cava per ripulirla del guano depositato dai pipistrelli caddero vittime di una malattia misteriosa, e tre di loro morirono. I batteriologi chiamati a ispezionare il sito trovarono diversi tipi di nuovo coronavirus.
Cosa ne è stato dei campioni raccolti? È possibile che su di loro siano state fatte ricerche che erano ancora in corso alla fine del 2019, e che i tecnici di un laboratorio li abbiano accidentalmente dispersi nell' ambiente?
come il virus si e' diffuso nel mondo
E queste sono proprio le domande poste da un gruppo di esperti all' interno di un documento che rigetta le conclusioni dell' Oms e alimenta le critiche nei confronti dell' associazione. Un clima di sfiducia in cui ora anche Fauci e Redfield hanno aggiunto la loro voce autorevole a quella di quanti chiedono una seconda inchiesta internazionale, che vada in fondo alla questione senza accettare censure e obiezioni da parte del governo di Pechino.
Da Wuhan arriva intanto la secca smentita da parte di Yuan Zhiming, direttore del laboratorio al centro della polemica: «Ho letto il rapporto, ed è una totale falsità. Noi siamo totalmente all' oscuro dei fatti che ci sono imputati, e non sappiamo nemmeno da dove arrivino queste informazioni».