Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini per corriere.it
Così proprio non va. Da ore rimbalzano sui social le foto e i video della “movida” serale. Da Roma a Palermo, da Padova a Bologna, le immagini di centinaia, forse migliaia di ragazzi assembrati senza mascherina e con il bicchiere in mano allarmano il governo e le forze dell’ordine. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è preoccupato sulla tenuta della fase 2: «Grazie a voi italiani, ma non è finita, chiariamolo, non è il tempo dei party e della movida, altrimenti la curva risale. Abbiamo tolto l’autocertificazione perché la curva era sotto controllo ma nessuno pensi che sono saltate le regole di precauzione», ha dichiarato lasciando il Senato. La linea è decisa: ripresa immediata dei servizi mirati in tutta Italia nelle zone della movida. Chi non rispetta i divieti subirà la sanzione da 400 a 3. 000 euro.
Roberto Speranza si appella al buon senso dei cittadini. «Non si possono vanificare gli sforzi enormi fatti negli ultimi due mesi e gli investimenti straordinari finanziati nell’ultimo decreto - dice al Corriere il ministro della Salute -. Se la curva riparte, saremo costretti a richiudere».
Il rischio è questo, lo ha detto con chiarezza anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, che ha volutamente scelto parole molto forti per scoraggiare gli aperitivi di massa senza rispetto delle distanze di sicurezza: «Li aspetteremo davanti alle porte dell’ospedale». Palazzo Chigi è in costante contatto con il Viminale e avrebbe chiesto alla ministra Luciana Lamorgese «massima durezza» sulle multe. Il capo della Polizia Franco Gabrielli ha inviato una circolare ai questori in cui raccomanda «il massimo impegno verso l’attività di controllo del territorio». Per contrastare le organizzazioni criminali, che potrebbero essere incoraggiate dalla fine del lockdown e per assicurare «il rispetto del divieto di assembramenti e di aggregazioni di persone e l’osservanza delle misure di distanziamento sociale».
Lasciando il Senato, è intervenuto anche il premier Conte: «Grazie a voi italiani, ma non è finita, chiariamolo, non è il tempo dei party e della movida, altrimenti la curva risale. Abbiamo tolto l’autocertificazione perché la curva era sotto controllo ma nessuno pensi che sono saltate le regole di precauzione».
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