ricostruzione dell incidente alla stazione di brandizzo 4
1. LA TELEFONATA INTERROTTA, POI LE URLA: "SONO TUTTI MORTI"
Estratto da www.rainews.it
[…] Le due telefonate alla centrale di Antonio Massa, uno dei due indagati, delegato di Rete ferroviaria italiana alla scorta delle cinque vittime, che lavoravano per una ditta esterna.
Nella prima […], registrata pochi minuti prima della mezzanotte di giovedì e agli atti dell'inchiesta, si sente Massa che parla con la dirigente di movimento della stazione di Chivasso a poca distanza dai binari. Poi passa il treno, a 100 all'ora: il botto, le urla. La linea che cade Nella seconda, pochi istanti dopo, la centrale richiama Massa. “Problemi?” la risposta, agghiacciante: “Sono tutti morti, sono tutti morti”.
Al centro delle indagini per omicidio plurimo e disastro ferroviario con dolo eventuale, coordinate dalla procura di Ivrea, il comportamento dell'uomo che doveva assicurare l'interruzione del binario. Il convoglio che ha travolto gli operai è passato da Brandizzo quasi mezz'ora minuti dopo l'orario previsto, e forse proprio il ritardo è alla base della convinzione di Massa che il treno fosse già passato. Ma davanti alle pm che gli hanno chiesto: “Lei lo ha visto passare?”, l'uomo ha ammesso di non averlo visto.
Una catena di errori, che la procura sta ricostruendo. L'altro indagato è Andrea Girardin Gibin, 53 anni, caposquadra della sigifer. Avrebbe accettato il rischio di far iniziare i lavori senza compilare il modulo burocratico che certificava l'interruzione della linea, accontentandosi di un via libera verbale.
2. TRENO INVESTE OPERAI: PROCURA, C'ERANO FASCE ORARIE PER LAVORARE
(ANSA) - Alla Procura di Ivrea (Torino), che si sta occupando dell'inchiesta sulla morte dei cinque operai travolti da un treno a Brandizzo nella notte tra mercoledì e giovedì risulta una prima telefonata registrata intorno alle 23.30, mezzora prima dell'incidente. Si tratta di una delle chiamate tra l'addetto di Rfi al cantiere, Antonio Massa, uno dei due indagati per il disastro, e la dirigente movimento della stazione di Chivasso.
Stando alle registrazioni, la sala operativa avrebbe fornito all'addetto Rfi a Brandizzo delle fasce orarie nel corso delle quali effettuare i lavori, in relazione ai previsti passaggi dei treni. In quella telefonata, a quanto risulta, non viene concesso alcun via libera al cantiere. Quando a mezzanotte, l'addetto Rfi richiama Chivasso per ottenere il nullaosta, il primo treno di linea è già transitato sul binario 1 ed è possibile che sia stato erroneamente scambiato per il secondo che, invece, sta arrivando proprio in quel momento.
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3. INCHIESTE E APPALTI: I SUCCESSI E LE OMBRE DELL’APPALTATORE
Estratto dell’articolo di Nello Trocchia per “Domani”
Una società con commesse anche in Albania, un responsabile che non risulta socio e neanche amministratore unico e una vecchia storia di una presunta estorsione che lo ha coinvolto anni fa. Emerge anche questo, due giorni dopo la tragedia di Brandizzo, sull’impresa per la quale lavoravano i cinque operai morti, travolti e fatti a pezzi da un treno in corsa nella stazione in provincia di Torino. […]
[…] Sui giornali a parlare a nome della Sigifer è Franco Sirianni che, però, non è socio e neanche amministratore unico della società, è il capostipite e ricopre il ruolo di direttore generale. «Non so cosa dire ora, è una tragedia: penso solo che ci sono cinque famiglie distrutte. Anche noi in azienda siamo senza parole, non abbiamo mai visto nulla del genere», ha detto poche ore dopo la strage.
La Sigifer è un’azienda storica nel settore, con sede a Borgo Vercelli, attiva nel ramo dell’armamento ferroviario dagli anni novanta, dal 2000 diventa società in nome collettivo con proprietari i fratelli, Franco e Giuseppe. Si trasforma in una srl nel 2016 quando soci diventano Tiziana Gazzignato, Simona e Daniele Sirianni con direttore generale il capostipite.
Consultando l’archivio della prefettura emerge che l’azienda è presente nella white list, l’elenco delle ditte sottoposte a vaglio dell’antimafia e risultate senza alcuna pendenza.
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Nel passato di Franco Sirianni, però, c’è una bufera giudiziaria. Abbiamo chiamato in azienda e chiesto una replica ufficiale a Sirianni, ma ha deciso di non rispondere alle nostre domande e di non chiarire l’esito del procedimento. L’anno era il 2011 e i carabinieri del nucleo investigativo di Milano eseguivano diversi arresti in un’indagine per estorsione.
Tra i soggetti coinvolti anche Sirianni. Cosa era successo? Tre imprenditori, tra questi l’attuale direttore generale della Sigifer, avevano affidato denaro a un broker per aprire società di diritto estero. Le società inglesi e panamensi avevano ostacoli fiscali e non decollavano, la loro idea era quella di investire in autobus in Africa che sarebbero stati prodotti grazie all’esperienza industriale proprio di Sirianni, riportano le cronache dell’epoca, siamo nel 2011.
A un certo punto, però, i tre si erano convinti che il consulente li avesse truffati e così decidevano di contattare, tramite un autotrasportatore, due siciliani, uno nipote di un boss della mafia catanese. L’obiettivo era quello di riavere i soldi. I due ribaldi prima sequestravano il figlio del broker costringendolo a chiamare il padre che arrivato sul posto riceveva una richiesta estorsiva, la cifra iniziale maggiorata dal disturbo, richiesta che aumentava e diventava di dieci milioni quando sul posto giungevano due imprenditori, amici di Sirianni che non presenziava alla richiesta.
Il consulente denunciava gli estorsori che venivano arrestati pochi giorni dopo. Una storiaccia sulla quale nessuna informazione ha voluto fornire il direttore generale di Sigifer, contattato in azienda e tramite una pec.
L’azienda ha 96 dipendenti, il 70 per cento sono assunti a tempo indeterminato ed è impegnata in un appalto in Albania per «lavori di costruzione ferroviaria, lavori di manutenzione sistematica delle sovrastrutture ferroviarie», si legge sul bilancio dell’azienda, già attiva in passato in alcuni appalti in Venezuela.
Attraverso la società di diritto controllata ha lavorato per il «consorcio gruppo Contuy formato da Astaldi Spa, Ghella e Impregilo», si legge. Gli altri appalti sono in Italia con rete ferroviaria, in passato la realizzazione della nuova linea ferroviaria della stazione di Torino Porta Susa e oggi la manutenzione della linea Milano-Torino dove cinque operai sono stati travolti e uccisi da un treno.
kevin lagana giuseppe saverio lombardo SERGIO MATTARELLA ALLA STAZIONE DI Brandizzo 1 ULTIMO POST DI MICHAEL ZANERA - OPERAIO TRAVOLTO DA UN TRENO A BRANDIZZO treno uccide cinque operai alla stazione di brandizzo torino 2 michael zanera giuseppe saverio lombardo giuseppe sorvillo giuseppe aversa sciopero contro amazon a brandizzo treno uccide cinque operai alla stazione di brandizzo torino 1 treno uccide cinque operai alla stazione di brandizzo torino 10 treno uccide cinque operai alla stazione di brandizzo torino 4 sergio mattarella a brandizzo 3 sergio mattarella a brandizzo 1 sergio mattarella a brandizzo 2 treno uccide cinque operai alla stazione di brandizzo torino 5