Lodovico Poletto per la Stampa
Alla fine non lo avrebbe saputo nessuno, o quasi, se lui, Mario Raviolo, medico e responsabile della Maxiemergenza 118 del Piemonte non si fosse lasciato intervistare dal Tg regionale della Liguria mentre passeggiava sul lungomare di Loano con l’asciugamano sulle spalle: «E sì questa è una occasione persa per le attività». Si parlava del weekend di Pasqua con le spiagge semivuote.
E lui, ex responsabile dell’Unità di Crisi del Piemonte era lì al mare, rilassato, mentre in Piemonte medici e infermieri cercavano di digerire la lettera del «Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive», che invitava le aziende sanitarie piemontesi a «garantire le turnazioni del personale medico, di assistenza e di supporto previste in relazione alla complessità e alle necessità delle condizioni dei pazienti in carico anche nel periodo delle Festività Pasquali».
Che è come dire: occhio alle ferie. Una manciata di ore dopo quel servizio è divampata la rabbia sulle chat di infermieri e di medici. Sindacalizzati e non. Lui, Mario Raviolo, 12 ore dopo l’onda di rabbia si difende: «Tre giorni di riposo al mare, dopo mesi di fatica ininterrotta». E ancora: «Questo è un brutto sgambetto che mi ha preparato qualcuno. Io sono uno che lavora sempre: ho 92 giorni di ferie arretrate».
Ma lo sdegno non si ferma. Urla la politica attraverso i Pentastellati e il Pd che attaccano la giunta regionale. Si ribellano i sindacati degli infermieri e dei medici. «Da un lato trattano noi come scolaretti indisciplinati, dall’altro il capo della maxi emergenza del 118 piemontese che viene intervistato al mare. Siamo noi quelli che vanno richiamati?» tuona il segretario regionale del Nursing Up, Claudio Delli Carri.
Mentre Chiara Rivetti, segretario regionale Anaao Assomed attacca la Sanità regionale: «Prima di chiederci di non andare in vacanza facciano un po’ di analisi al proprio interno. Bisogna valutare cosa fanno i vertici e chi ha maggiori responsabilità, perché sono loro che devono organizzare la gestione dell’ondata e le vaccinazioni». Raviolo, tornato al lavoro, mette pezze ad ogni accusa: «Mi attaccano soltanto perché sono uno che fa, e che decide».
L’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, lo difende: «Non ci sono comportamenti irregolari». Ma la polemica è tutt’altro che finita. «L’esempio viene sempre dall’alto» dice Francesco Coppolella del sindacato Nursind. E qualcuno ricorda che Raviolo è già stato chiacchierato altre volte. Come quando usò un elicottero del 118 per andare all’ospedale Covid di Tortona. Era il marzo di un anno fa. Allora era a capo dell’Unità di Crisi. Incarico che ha lasciato qualche tempo dopo.