“L’OMICIDIO DI SERENA MOLLICONE COME QUELLO DI MARCO VANNINI” – LA PROCURA CHIEDE VENTIQUATTRO ANNI DI RECLUSIONE PER FRANCO MOTTOLA, 22 ANNI PER SUA MOGLIE, ANNAMARIA, E IL FIGLIO MARCO: È L’ULTIMO ATTO DEL PROCESSO DI SECONDO GRADO PER L’OMICIDIO DI SERENA MOLLICONE, LA GIOVANE DI ARCE UCCISA NEL 2001 – LE SIMILITUDINI CON VANNINI, LASCIATO MORIRE DAL PADRE DELLA FIDANZATA, ANTONIO CIONTOLI, A CERVETERI, NEL 2015

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Estratto da www.repubblica.it

 

SERENA MOLLICONE SERENA MOLLICONE

Ventiquattro anni di reclusione per l'ex comandante della caserma dei carabinieri di Arce Franco Mottola, 22 anni per sua moglie Annamaria e per il figlio Marco. Sono le richieste pronunciate in aula dai sostituti procuratori Francesco Piantoni e Deborah Landolfi, nel corso del processo di secondo grado davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Roma per l'omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001.

 

"L'omicidio di Serena Mollicone richiama quello di Marco Vannini”. A tracciare il parallelo, davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Roma, è la sostituta procuratore generale Deborah Landolfi nel corso della requisitoria del processo per l'omicidio della 18enne di Arce uccisa nel 2001. Perché in entrambi i casi è venuta meno la "garanzia e di protezione dei titolari dell'abitazione nei confronti di persone da loro ospitate che si trovino in pericolo di vita": in sostanza sono stati lasciare morire senza soccorso.

 

Marco Vannini, spiega la pg, "era ospite in casa della fidanzata quando viene ferito da un colpo di arma da fuoco sparato dal padre della ragazza (Antonio Ciontoli ndr) e poi lasciato morire senza chiamare adeguati soccorsi".

 

ciontoli vannini le iene 7 ciontoli vannini le iene 7

[…] "Marco Mottola ha messo in pericolo la vita di Serena in un appartamento dove solo lui e la sua famiglia potevano accedere e aveva l'obbligo di intervenire - come scrivono i sostituti procuratori generali Deborah Landolfi e Francesco Piantoni nella memoria conclusiva - Entrambi i genitori e lo stesso Marco avevano l'obbligo di garanzia di prestare soccorso alla ragazza che era entrata nell'abitazione di cui solo essi avevano la disponibilità e ciò non hanno fatto, anzi hanno voluto nascondere quanto era successo per evitare conseguenze penali ai danni del figlio. Ma, in questo caso, hanno anche deciso di soffocare la ragazza e quindi di ucciderla deliberatamente, per poi far sparire il corpo ed ogni traccia".

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