“C’È RISENTIMENTO VERSO LA MUSICA CHE FUNZIONA” - J-AX SI TOGLIE QUALCHE MACIGNO DALLE SCARPE DOPO LO SCAZZO CON MENEGUZZI: “SAMUELE BERSANI? HA FATTO UN DISCORSO DA IGNORANTE CONTRO SFERA EBBASTA E L'AUTOTUNE. ANNALISA? FA POP SENZA ESSERE LA PALADINA DI NULLA. SANREMO? MI SONO ROTTO, E' UN CIRCO STRESSANTE. GLI SCAZZI CON FEDEZ? ANCORA ADESSO IO PENSO DI AVER AVUTO RAGIONE E COSÌ LUI, MA…” - VIDEO

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Estratto dell’articolo di Barbara Visentin per il “Corriere della Sera”

 

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Tra il successo del tormentone «Disco paradise» e i concerti degli Articolo 31, l’estate di J-Ax è più affollata che mai, tanto che anche i suoi 51 anni, compiuti il 5 agosto, li ha festeggiati sul palco. […]

Partiamo dal suo litigio con Paolo Meneguzzi: lui ha detto che «Disco paradise» è una marchetta e l’estate pop 2023 è deprimente.

«All’inizio mi ha fatto molto ridere rispondere alla provocazione, ma è un argomento caldo: negli ultimi anni c’è risentimento verso la musica che va e penso che anche altri siano stanchi di sentirsi dare del fallito quando non azzecchi il pezzo e del marchettaro quando imbrocchi la hit. Ho sempre l’impressione che ci siano i vecchi che dicono ai giovani che la loro musica fa schifo, penso anche a Samuele Bersani».

paolo meneguzzi paolo meneguzzi

 

Lui ha sostenuto che tanti trapper senza autotune non sanno cantare. È così?

«Bersani per me è uno dei più grandi, però partire dal fatto che si è staccato l’autotune a Sfera Ebbasta per dire che fa schifo è un discorso ignorante perché l’autotune nella trap è un effetto che va usato in un certo modo. Tecnicamente, per renderlo bene, bisogna stonare apposta. Sfera è uno dei più bravi a usarlo e Bersani queste cose le dovrebbe sapere».

 

Non esistono successi decisi a tavolino?

«Non penso mai che quel che funziona nel pop venga deciso dall’alto, la scelta viene dal basso e il pubblico è sovrano. […]

 

È vero però che nelle ultime estati c’è una corsa alla hit.

samuele bersani samuele bersani

«[…] l’urban si è preso il 90% dello spazio nella musica, da quando la Fimi stabilisce le classifiche in base agli streaming. E quindi per chi non fa urban sono rimasti due momenti in cui trovare spazio: Sanremo e l’estate. Ecco perché c’è sovraffollamento».

 

«Disco paradise» ha contribuito al boom di Annalisa: è felice del suo trionfo?

«[…]aveva successo anche prima, un conto è il successo, un conto è diventare mainstream, quando ti conosce anche chi non segue la musica. Adesso è imprescindibile, fa pop sapendo di fare pop e senza essere la paladina di nulla».

[…]

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Con qualche mese di distanza, che ricordi le ha lasciato Sanremo?

«Un po’ in stile Fantozzi ci sono andato con un unico desiderio: non cannare l’esibizione. È stata un’emozione bellissima, ma poi mi sono rotto, è un circo stressante. Jad invece si è divertito molto, io di base sono andato perché voleva andarci lui e perché Amadeus ha fatto un lavoro straordinario. All’opposto dei suoi detrattori, penso che dovrebbero fargli una statua in Rai».

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Jad e Fedez sono amici con cui ha ripreso i rapporti dopo dei litigi. L’età insegna a fare pace?

«È una roba che ti insegna la vita, ci pensi a mente fredda, quando passa del tempo. Ma con Jad quel che è successo è stato che a un certo punto non ci sopportavamo più, dopo una decina d’anni con gli Articolo31 avevamo passato troppo tempo chiusi insieme in un furgone. Con Fede forse non avevamo abbastanza empatia per vedere due punti di vista diversi, entrambi feriti. Ancora adesso io penso di aver avuto ragione e così lui, ma ci siamo visti con gli occhi dell’altro».

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Come mai Fedez litiga con così tanti amici?

«Premesso che non sono sempre d’accordo con le scelte che fa, voglio spezzare una lancia in suo favore: a volte è molto frainteso e provocato. […]Sembra che tutto quel che fa non vada bene, ma il fatto è che in Italia ti perdonano tutto tranne il successo».

 

Cosa le piace del carattere di Fedez?

«È molto estremo: estremamente cattivo, estremamente buono, affettuoso o scostante. E a me queste robe piacciono. È una persona che vive secondo le sue regole, un po’ un anarchico, ma anche un imprenditore molto intelligente».

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