Estratto dell’articolo di Giusi Fasano per www.corriere.it
Procuratrice Francesca Nanni, il suo ufficio, cioè la Procura generale di Milano, ha espresso e inviato ai colleghi di Brescia un parere negativo sulla richiesta di revisione del processo di Erba che portava la firma del suo sostituto Cuno Tarfusser. Però adesso Brescia ha deciso di riaprire quel processo. Se lo aspettava?
«Sinceramente di fronte a un caso così delicato, considerando il rilievo mediatico che ha avuto e visto che alla richiesta del collega si sono aggiunte altre due richieste parallele con ulteriori elementi di prova, credo che la decisione dei colleghi possa essere compresa, se non condivisa».
Possiamo dire che ha cambiato idea rispetto all’inammissibilità?
«No. Quello che possiamo dire è che qui da noi l’avvocato generale in base agli atti depositati ha ritenuto che non ci fossero elementi per la revisione. Io ho condiviso quella valutazione e continuo a condividerla, dopodiché leggo sui giornali che ci sarebbero altre prove nelle altre due istanze di revisione e né io né l’avvocato generale in questo caso possiamo valutare o decidere alcunché. Io ragiono davanti agli atti, non davanti a quel che leggo sui giornali, con tutto il rispetto per la vostra professione».
Vista da fuori si direbbe che la questione di Erba ha aperto un conflitto all’interno della sua Procura. Il suo sostituto Tarfusser parla di quattro anni di amarezza e dice che questa decisione dei colleghi di Brescia lo ripaga delle «negatività» che ha subito.
«Io non mi sento minimamente in conflitto con il mio sostituto né vedo alcun conflitto all’interno dell’Ufficio che dirigo, e non intendo neppure commentare queste esternazioni che mi lasciano indifferente. Le angherie di cui parla non possono vedermi come responsabile, anche perché sono qui da meno di quattro anni. Però una cosa vorrei dirla».
Prego.
«Vorrei chiarire che la segnalazione disciplinare del collega è una cosa ben distinta dal merito della vicenda di Erba. Se il collega invece di farlo proprio avesse risposto ai difensori del caso Erba con un atto ufficiale di rigetto della richiesta di revisione la mia reazione sarebbe stata la stessa. Il problema è un altro».
E cioè?
«Il problema è che secondo me con le sue azioni Tarfusser ha violato le norme interne all’Ufficio che, dopo svariate riunioni a cui se non ricordo male il collega non ha mai partecipato, si è dato una regola che lui non ha rispettato. E cioè: se si riceve un atto esterno, quell’atto deve essere assegnato in base ai criteri di assegnazione che ci siamo dati. La dico in un altro modo: gli avvocati non possono scegliersi il sostituto al quale depositare il proprio atto». […]
francesca nanni 2 OLINDO E ROSA1 Cuno Tarfusser