Estratti da repubblica.it
Sul caso di Mirella Gregori "non si arrivò a nulla e credo che a nulla siamo ancora adesso". "Si fecero all'epoca supposizioni su quale potesse essere la matrice perché nel periodo della sparizione di Gregori e Orlandi sparirono a Roma numerose ragazze, tutte nella fascia di età 15 anni e poco più, ma anche questa non si rivelò una pista fondata".
Lo ha affermato Giuseppa Geremia, già sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Roma, titolare, dal 19 maggio 1983 al 4 agosto 1983, del procedimento relativo alla scomparsa di Mirella Gregori, nonché titolare di un procedimento collegato alla scomparsa di Emanuela Orlandi, ascoltata davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa delle due ragazze.
Geremia ha sottolineato che "la pista della possibile tratta delle bianche venne collegata in senso lato anche a una affermazione che aveva fatto Mirella qualche giorno prima della sparizione" alla madre alla quale aveva detto che "a breve avrebbe avuto del denaro per comprare una casa".
Geremia rispondendo a una domanda ha comunque sottolineato che "sulla tratta delle bianche la polizia non trovò alcun riscontro". Geremia ha aggiunto che si occupò per poco tempo del caso perché poi il fascicolo fu riassegnato a un collega che già si stava occupando delle indagini sul caso Orlandi.
Sulla vicenda Orlandi invece Geremia ha detto: "Sono convinto che se non si sblocca qualcosa in Vaticano, di Emanuela Orlandi non sapremo mai nulla". "Anche la collega Rando (giudice istruttore dal '90 al '97, ndr) si è lamentata più volte della mancata collaborazione del Vaticano", ha ricordato Geremia citando come emblematico il caso della tentata estorsione di cui nel '94 fu protagonista un pregiudicato foggiano, Francesco Pio Sbrocchi, che chiedeva alla Santa Sede 40 miliardi in cambio della liberazione di Emanuela
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