1. COSPITO, 'SE PEGGIORO NON VOGLIO L'ALIMENTAZIONE FORZATA'
(ANSA) - Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame da ottobre contro il 41bis, ha fatto pervenire al Dap una dichiarazione nella quale esprime la sua volontà perché non si proceda con l'alimentazione forzata, nel caso in cui le sue condizioni peggiorassero al tal punto e fosse incosciente.
Da quanto si è saputo, è la prima volta, almeno a Milano (il 55enne si trova nel centro clinico del carcere di Opera), che arriva una dichiarazione di questo tipo da parte di un detenuto nelle sue condizioni. Ci saranno diversi profili giuridici da valutare, dunque, nel caso si arrivasse ad una situazione critica dal punto di vista sanitario.
2. COSPITO, 'NON C'ENTRO CON LA MAFIA, 41BIS TOGLIE LIBERTÀ'
(ANSA) - "Non c'entro nulla con la mafia, voglio che venga cancellato il 41bis per tutti perché è uno strumento che toglie le libertà fondamentali, ho visto mafiosi che sono anziani e malati, persone non più pericolose".
SCRITTE ANARCHICHE IN FAVORE DI ALFREDO COSPITO
E' questo, in sostanza, il pensiero che Alfredo Cospito ripete in queste ore a chi ha avuto modo di vederlo nel carcere milanese di Opera. A proposito delle azioni di protesta come forma di sostegno, l'anarchico, in sciopero della fame da oltre 106 giorni, chiarisce che nella ideologia anarchica "non si giudicano le azioni degli altri" e che i suoi scritti sono tesi "individualiste, perché non c'è una organizzazione".
3. LA PROCURA DI TORINO: “COSPITO ISTIGATORE, ORA NIENTE REVOCHE”
Estratto dell’articolo di Giuseppe Legato per www.lastampa.it
ALFREDO COSPITO NEL 2013 (A SINISTRA) E NEL 2022 (A DESTRA)
Mentre da Roma la Direzione nazionale antimafia apre alla possibilità di spostare Alfredo Cospito dal 41 bis all’alta sicurezza, da Torino arrivano segnali più rigidi: in sintesi un “no” secco alla revoca del carcere dura. Alfredo Cospito ideologo della Fai (Federazione anarchica informale) deve continuare ad essere detenuto al 41 bis perché avrebbe continuato ad agire da «apologeta e istigatore dell’associazione eversiva».
Divenendo «il catalizzatore» di una moltitudine di gruppi del mondo anarco-insurrezionalista che a lui guardano come un «riferimento». Lo ha sostenuto il procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo nel parere inviato ieri al ministro della giustizia Nordio rispetto alla richiesta di revoca del 41 bis avanzata dal legale dell’anarchico.
Una ventina di pagine il cui contenuto – si apprende da fonti romane – è netto nella valutazione finale: non aperto a possibili soluzioni alternative che contemplino una detenzione meno afflittiva pur ammettendo l’ipotesi di una maggiore ospedalizzazione. Ma la revoca, no.
Cospito ha sempre negato un ruolo di vertice dell’associazione […], ma questo non è un tema ritenuto rilevante sulla decisione in corso. Perché in questa storia il punto sarebbe la capacità, ritenuta ancora attuale, dell’anarchico di indirizzare azioni di lotta verso target «sempre più rilevanti». Ora pur ricordando che lo sciopero della fame è uno strumento legittimo e pacifico, secondo quanto filtra dalla Capitale, sul contenuto del parere, a Torino gli avrebbero attribuito una semantica di fatto opposta.
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Quella frase di Cospito – «il corpo è la mia arma» – avrebbe funzionato da «catalizzatore» di un consenso molto ampio e che è stato colto dalla galassia eversiva con una serie di manifestazioni. Ciò che è accaduto soprattutto negli ultimi giorni, sarebbe la conferma «di uno scopo raggiunto». […]
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