“SONO MALATO, NON LICENZIATEMI” - LA DIFESA DI VINCENZO COVIELLO, L’EX DIPENDENTE SPIONE DI BANCA INTESA, CHE SOSTIENE DI ESSERE AFFETTO DA “DISTURBO DI ADATTAMENTO MISTO” (OVVERO DISTURBI EMOTIVI E DELLA CONDOTTA) – I SUOI AVVOCATI HANNO IMPUGNATO IL LICENZIAMENTO DALL’ISTITUTO DI CREDITO – LE PRIME “VITTIME” SPIATE DALL’EX FUNZIONARIO SONO STATI PARENTI E AMICI, PURE SUA MOGLIE E LA COGNATA - UN CONCITTADINO DI BITONTO E’ STATO SPIATO 310 VOLTE A SUA INSAPUTA E QUANDO E’ STATO BECCATO COVIELLO HA DETTO: “MA NON LO CONOSCO, NON RICORDO IL MOTIVO DI QUEGLI ACCESSI

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Estratto dell’articolo di Chiara Spagnolo per www.repubblica.it

 

Il primo accesso abusivo a una carta di credito è stato effettuato da Vincenzo Coviello il 12 ottobre 2023. La carta era quella della moglie di suo cognato, hanno ricostruito i carabinieri, ma il funzionario 52enne di Banca Intesa, per giustificarsi davanti al direttore, aveva detto di aver commesso «un errore di digitazione nell’ambito delle ordinarie verifiche dei plafond delle carte dei clienti gestiti».

 

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«Ho rispettato tutte le regole sulla privacy», aveva aggiunto, salvo poi ammettere — nel marzo 2024 — di aver interrogato i dati in maniera illegittima ma «senza alcun interesse o fine personale». A maggio ha cambiato ancora versione, riconoscendo di aver effettuato accessi a conti dei clienti non per esigenze di lavoro ma per «mera curiosità». E nel procedimento disciplinare si è difeso producendo anche la relazione di uno psicologo, che attesta il suo essere affetto da “Disturbo di adattamento misto” ovvero disturbi emotivi e della condotta.

 

Pochi mesi dopo, i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria di Bari hanno avviato le indagini e ricostruito che, in effetti, l’uomo aveva un interesse morboso verso i segreti bancari delle persone. Una smania rivolta inizialmente a parenti, conoscenti, persone della cittadina in cui abita, Bitonto.

 

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È lì che vivono il cognato e la moglie, tra le prime persone monitorate, nonché un coetaneo nei cui confronti Coviello ha effettuato ben 310 accessi ma del quale ha detto: «Non lo conosco» e «non ricordo il motivo di quegli accessi». E poi altri concittadini, un suo omonimo, un primario del Policlinico di Bari (dalla cui denuncia è nata poi l’indagine), la madre, i cui rapporti sono stati ripetutamente interrogati pur non avendo alcuna delega a operare su di essi. Spiati anche 77 personaggi del mondo politico (tra cui la premier Giorgia Meloni), dello sport e dello spettacolo e 73 dipendenti di Intesa Sanpaolo.

 

[…] Coviello, che è assistito dagli avvocati Antonio Arzano, Luigi Milani, Domenica Lenato e Federico Straziota dello Studio Polis di Bari, i quali come prima mossa hanno impugnato il licenziamento. […]

 

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