#sanbenedettodeimarsi
— GaLucio (@galluzzilucio) September 2, 2023
?LA STORIA DELL'#ORSA #AMARENA CHE AMAVA GLI UMANI DA SEMPRE PERCHÈ LORO L'AMAVANO
Simbolo di una intera comunità che l'adorava e emblema dell'#Abruzzo, un esempio di convivenza dolcissima,distrutta da un cacciatore/macellaio che l'ha ammazzata a fucilate. pic.twitter.com/hE0PkolxTF
Estratto dell’articolo di Fulvio Cerutti per “La Stampa”
A quattro giorni dall'uccisione dell'orsa Amarena, i suoi cuccioli continuano a non farsi catturare. È una lotta contro il tempo: i due gemelli hanno solo otto mesi e avrebbero dovuto rimanere con la loro madre fino alla primavera prossima.
Ma un colpo di fucile ha cambiato il loro destino. «Ormai abbiamo capito che non sono rimasti fermi solo nella zona dove la loro madre è stata uccisa e questo dimostra che sono indipendenti, non sono sbandati» spiega Luciano Sammarone, direttore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm), che nutre delle speranze sul futuro dei due: «Di certo non si nutrivano del solo latte materno: non ce l'avrebbero fatta tutti questi giorni senza mangiare e in questo periodo le montagne sono ricche di frutti».
[…] E poi c'è la tecnica da usare che non aiuta: «Vista la loro giovane età abbiamo impiegato delle trappole con dentro i polli sporchi del sangue della loro madre, gli stessi che si trovavano nella casa dell'uomo che ha sparato ad Amarena. Ma per ora le hanno sempre eluse». […]
«Sono tre giorni che non dormo e non mangio, non vivo più, ricevo in continuazione telefonate di morte, messaggi; hanno perfino chiamato mia madre 85enne, tutta la mia famiglia è sotto una gogna».
A parlare è Andrea Leombruni, l'uomo iscritto nel registro degli indagati per il reato di «uccisione di animale». «Ho sbagliato. l'ho capito subito dopo aver esploso il colpo... I carabinieri li ho chiamati io» ripete da giorni e racconta la sua versione dei fatti:
«Ero qui, in uno spazio piccolissimo io mi ero appostato per vedere chi fosse, mi sono trovato all'improvviso quest'orso ed ho fatto fuoco per terra, non ho mirato, il fucile aveva un solo colpo». I risultati della necroscopia attesi per oggi daranno le prime risposte sulle sue responsabilità.
Vicino a casa sua intanto è comparso un murales, subito cancellato, con un cacciatore e la scritta "Giustizia". Alcune persone fanno la ronda per proteggerlo e il suo avvocato ha annunciato che chi lo ha minacciato verrà denunciato. […]
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