Lorenzo Salvia per corriere.it
Raccontano che Ignazio Visco abbia insistito. Al governatore della Banca d’Italia era stata offerta la possibilità di intervenire in videoconferenza agli stati generali, momento di riflessione o semplice passerella a seconda dei punti di vista, che si aprono oggi a Villa Pamphilj. Ma lui, dopo aver ringraziato, ha fatto sapere che preferisce esserci di persona in quello che, nonostante l’abbandono degli ultimi anni, resta uno dei parchi più belli di Roma.
Nel primo giorno, Visco dovrebbe essere l’unico a parlare «in presenza», come si dice adesso. Gli altri parteciperanno in videoconferenza, trasformando in una gigantesca call quello che dovrebbe essere l’inizio di un percorso di rilancio del Paese del quale, a dir la verità, si parla tanto ma restando un po’ sul vago.
Una scelta, quella degli interventi in video, frutto del momento, dei problemi logistici e delle cautele sanitarie. Ma dettata anche da motivi politici e quindi di comunicazione. Nel giorno del debutto, agli Stati generali prenderanno la parola la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde e la direttrice operativa del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva.
I tre componenti della Trojka, che in queste settimane continua ad essere una fantasma che si aggira per l’Europa e in particolare per l’Italia. È vero che il loro arrivo è la prova provata della rete sulla quale il presidente del consiglio Giuseppe Conte può contare in queste settimane e che ha deciso di schierare per rispondere a chi fa scricchiolare la sua poltrona.
Ma è anche vero che aprire gli stati generali facendo sfilare a Roma chi, a torto o ragione, incarna le politiche di tagli e austerity non sarebbe stata proprio una gran trovata, come osserva anche l’ex ministro dell’Economia Giovanni Tria.
Meglio una call, tanto più che vicino al casino del Bel Respiro ci sarà anche una manifestazione di Cobas e dintorni che non avrebbe chiesto di meglio di un bel corpo a corpo a favor di telecamere per mettere in scena la propria rabbia urlando lo slogan «Fermiamo la banda degli stati generali».
Per questo da ieri sera tutta l’area di Villa Pamphili è oggetto di controlli e bonifiche. Sono 700 gli agenti delle forze dell’ordine schierati per garantire la sicurezza, compresi tiratori scelti, artificieri e squadre a cavallo che pattuglieranno i prati intorno alla sede della presidenza del consiglio. Visto il formato call, e anche perché i tempi sono quelli che sono, non ci saranno pranzi, o cene di gala.
antonio maria rinaldi con la moglie gaby foto di bacco (2)
E tanto meno buffet, che sono anche vietati dai protocolli sanitari. A chi parteciperà «in presenza», come dovrebbe fare lunedì il capo della task foce Vittorio Colao, sarà offerta acqua minerale, caffè e al massimo qualche stuzzichino. Solo piattini piccoli, neanche grandi. Insomma un low profile ostentato e comunque lontano mille miglia dagli chef stellati che hanno spesso apparecchiato la tavola per i grandi vertici internazionali. Sotto i pini di Roma. E sotto tutti i governi.
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