“LO STATO HA CALPESTATO IL NOSTRO DOLORE” – GIULIO IACHETTI, MARITO DI UNA DELLE DONNE UCCISE DA CLAUDIO CAMPITI DURANTE UNA RIUNIONE DI CONDOMINIO A FIDENE, COMMENTA CON AMAREZZA LA RICHIESTA DI PROSCIOGLIMENTO DEL KILLER DA PARTE DELL’AVVOCATURA DI STATO - “SI STA PASSANDO QUALUNQUE LIMITE. NON SOLO IL PESO DEI FATTI, MA ANCHE QUELLO MORALE. IN AULA UN AVVOCATO HA ESPRESSO DUBBI SULLE CAUSE DELLA MORTE PERCHÉ NON È STATO PRESENTE ALL’AUTOPSIA. SIAMO A QUESTO LIVELLO?”

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Estratto dell’articolo di Andrea Ossino per “La Repubblica – Edizione Roma”

 

fabiana de angelis fabiana de angelis

«Si sta passando qualunque limite su qualunque considerazione. La mia famiglia è costretta a sopportare questo peso, insieme al nostro avvocato Francesco Innocenti. Non solo il peso dei fatti, ma anche quello morale». È amareggiato Giulio Iachetti, il marito di Fabiana De Angelis, commercialista, la mamma di due bambini, “una donna solare”, una delle vittime di Claudio Campiti.

 

[…] È, come dice lui, «interdetto». Uno stato di smarrimento in cui è piombato presenziando al processo in cui si discute di quella che viene definita “la strage di Fidene”, ma che per lui è un’altra cosa: è il momento in cui si parla di come Claudio Campiti ha ucciso sua moglie e altre tre donne. E in cui soprattutto si discute, o si dovrebbe discutere del “perché”.  [..]

CLAUDIO CAMPITI CLAUDIO CAMPITI

 

Quindi cosa chiede?

«Chiedo alle istituzioni una presa di responsabilità. È alla base dei rapporti sociali. Io vengo a ogni udienza perché devo capire perché, come è potuto succedere. Io ho bisogno di sapere non solo perché Campiti ha fatto ciò che ha fatto, ma anche come è stato possibile, tutti i fattori che lo hanno permesso».

 

E quali sono gli elementi secondo lei?

«Ci sono una serie di responsabilità, non di circostanze. Ci sono responsabilità di cui devo avere contezza. Il fatto che Campiti sia stato rinviato a giudizio lo davo per scontato. Ma sono rimasto molto interdetto nell’ultima udienza, da cittadino oltre che da marito di Fabiana».

 

Si riferisce al ruolo delle Istituzioni?

«C’è un’Avvocatura dello Stato che difende i Ministeri, e che utilizza strategie che non sono accettabili. Se c’è l’eventuale responsabilità di un Ministero e si sceglie una strategia difensiva che porta a richiedere il fatto che Campiti venga assolto, qualcosa non torna».

carabinieri al poligono di tiro di via tor di quinto, a roma carabinieri al poligono di tiro di via tor di quinto, a roma

 

Parla della richiesta di non luogo a procedere formulata dall’Avvocatura dello Stato?

«Come può un avvocato, non di un privato cittadino, ma di un Ministero dire: ‘ok, se voi non mi date ragione allora io non è che dimostrerò la mia ragione in dibattimento, no. Non ho scelte tra bianco e nero e quindi scelgo nero’ . Può essere una strategia, ma non dal Ministero. Neanche l’avvocato di Campiti ha fatto una scelta simile».

 

LA CASA DOVE VIVEVA CLAUDIO CAMPITI AL CONSORZIO VALLE VERDE LA CASA DOVE VIVEVA CLAUDIO CAMPITI AL CONSORZIO VALLE VERDE

Un grande peso, diceva. Non è la prima volta

«Voglio raccontare una storia: in aula c’è stato un avvocato che nella precedente udienza ha espresso dei dubbi sulle cause della morte perché non è stato presente all’autopsia. Siamo a questo livello? Mia moglie è stata uccisa, e anche le altre vittime». […]

CLAUDIO CAMPITI LETTERA CLAUDIO CAMPITI LETTERA LA PISTOLA USATA DA CLAUDIO CAMPITI PER LA STRAGE ALLA RIUNIONE DI CONDOMINIO A FIDENE LA PISTOLA USATA DA CLAUDIO CAMPITI PER LA STRAGE ALLA RIUNIONE DI CONDOMINIO A FIDENE CLAUDIO CAMPITI BAR FIDENE CLAUDIO CAMPITI BAR FIDENE

 

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