Lorenzo Vita per il Messaggero - Estratti
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Gli stupri erano una parte «strutturale» dell'assalto di Hamas del 7 ottobre nel corso del quale ha ucciso 1.200 persone e ne ha rapite 254. In diversi casi i familiari sono stati obbligati ad assistere. Neanche i bambini sono stati risparmiati.
«Una violenza sessuale ripugnante è stata parte integrale dell'attacco», anche in località distanti fra di loro con «sistematicità ed una evidente intenzionalità».
Sono le conclusioni di un rapporto di 35 pagine presentato da "Israel Association of Rape Crisis Centers" - un'associazione che assiste le vittime di attacchi sessuali (1202.org.il) - basato su documenti che includono testimonianze, interviste e materiale di altro genere analizzati dalle ricercatrici Carmit Keller Halamish e Noga Berger.
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"Un urlo silenzioso, in memoria delle molte vittime che dopo essere stuprate e seviziate sono state poi soppresse dai carnefici perché tacessero per sempre" è il titolo del report. Nella pagina di copertina le curatrici avvertono che per la crudezza delle «descrizioni grafiche delle violenze sessuali e delle sevizie» questo testo può ferire i sentimenti di chi si appresti a consultarlo. Il 7 ottobre - ricorda il rapporto - «1.200 israeliani e stranieri (per lo più civili) furono uccisi e altri 254 furono presi in ostaggio».
Anche parte degli ostaggi - aggiunge il documento - è stata poi sottoposta a violenze sessuali a Gaza. «È possibile che tali violenze proseguano anche adesso mentre scriviamo, nel febbraio 2024». Le curatrici si dicono deluse per «il muro di scetticismo creatosi all'estero circa quegli episodi». Il rapporto intende «gettare una base di documentazione su una gran mole di crimini».
NOA ARGAMANI RAPITA IL 7 OTTOBRE
Il report è stato consegnato a Pramila Patten, rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per la violenza sessuale nei conflitti. Le autrici rilevano che episodi di violenza sessuale sono avvenuti in tutte le aree dove hanno agito gli uomini di Hamas: nella festa musicale in un'area aperta vicina al confine, nei kibbutz, nelle basi militari, in cittadine periferiche del Negev. Vittime di violenze anche fra gli ostaggi. «Spesso questo genere di attacchi sono stati condotti collettivamente».
Altre volte i familiari sono stati costretti a vedere da vicino le «sadiche sevizie» a sfondo sessuale, fino all'uccisione della vittima.
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attacco di hamas del 7 ottobre 1 NOA ARGAMANI RAPITA IL 7 OTTOBRE UNA SOLDATESSA ISRAELIANA IN UNO DEI KIBBUTZ ATTACCATI IL 7 OTTOBRE DA HAMAS NOA ARGAMANI RAPITA IL 7 OTTOBRE il kibbutz di be’eri, assaltato il 7 ottobre da hamas foto di micol flammini 6 il kibbutz di be’eri, assaltato il 7 ottobre da hamas foto di micol flammini 7 attacco di hamas del 7 ottobre 3