“TENGA GIU’ QUEL DITO!”, “CHIEDA A SCUSA ALLA FAMIGLIA MUSSOLINI” - FACCIA E FACCIA TRA LA “DUCIONA” E IL SINDACO DI MACERATA DOVE, IL 25 APRILE, IN PIAZZA SI DOVEVA COLPIRE UN FANTOCCIO IN CARTAPESTA A TESTA IN GIÙ CHE RAFFIGURAVA BENITO MUSSOLINI - “SONO E SARÒ SEMPRE ORGOGLIOSA DI PORTARE QUESTO COGNOME. IL 28 APRILE PER ME È UN GIORNO DI LUTTO. PIAZZALE LORETO FU UNO SCEMPIO” - VIDEO

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LA DISCUSSIONE TRA ALESSANDRA MUSSOLINI E IL SINDACO DI MACERATA

1 - LA LITE TRA ALESSANDRA MUSSOLINI E IL SINDACO DI MACERATA: «TENGA GIÙ QUEL DITO», «CHIEDA SCUSA A ME»

Da www.corriere.it

LA DISCUSSIONE TRA ALESSANDRA MUSSOLINI E IL SINDACO DI MACERATA LA DISCUSSIONE TRA ALESSANDRA MUSSOLINI E IL SINDACO DI MACERATA

 

Una sorta di gioco della «pignatta» ma al posto della classica pentola di coccio da spaccare a bastonate per ricevere dolciumi, il 25 aprile in piazza Battisti a Macerata, si doveva colpire un fantoccio in cartapesta a testa in giù che raffigurava Benito Mussolini. Così, come riportano i quotidiani locali, si è svolta questa iniziativa choc voluta dalla Palestra popolare Macerata e dal Collettivo Antifa proprio nel giorno delle celebrazioni per la Liberazione del 25 aprile. Nel corso del pomeriggio, poi, il fantoccio di Mussolini è stato sostituito da un altro con una maglia nera e una croce celtica sul petto. Oggi il «chiarimento» tra Alessandra Mussolini e il sindaco.

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2 - ALESSANDRA MUSSOLINI (FORZA ITALIA) A LA ZANZARA SU RADIO 24: “MATTARELLA DICA CHE PIAZZALE LORETO È STATO UNO SCEMPIO, NESSUNO LO HA MAI FATTO”.

Da “la Zanzara - Radio 24”

 

La “duciona” Alessandra Mussolini furiosa a La Zanzara su Radio 24 per il fantoccio del nonno Benito Mussolini esposto a testa in giù durante il 25 aprile a Macerata. Una sorta di gioco della “pignatta” ma al posto della classica pentola di coccio da spaccare a bastonate per ricevere dolciumi, si doveva colpire proprio un pupazzo di cartapesta che raffigurava il Duce. “Spacca la testa al pupazzo raffigurante Mussolini appeso a testa in giù e vinci le caramelle”, era l’invito rivolto soprattutto ai bambini.

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“La colpa è del comune – dice la Mussolini – è inutile che il sindaco e l’assessore dicano che non sapevano niente. Ho letto anche che una tal signora, il vicesindaco Monteverde, ha detto che è un pezzo dell’Italia antifascista e antirazzista. Poi ha smentito? Ma è stato tutto finanziato da loro. Il sindaco lo deve sapere. Se non sanno quello che succede allora sono dei matti ed è meglio che si dimettano tutti e lascino ad altri. Non puoi non sapere. E’ una manifestazione istituzionale di un comune, fai una cosa così davanti ai bambini…Allora qual è la differenza fra questo e l’Isis, lo stato islamico?

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Quelli sgozzano, non c’è differenza. E’ una porcheria. L’assessore che dice quelle cose è una persona senza rispetto né per se stessa, né per la città, né per gli altri. Questa è una pecora, non è manco una donna”. E annuncia che oggi sarà a Macerata, “faccio la marcia su Macerata in nome della mia famiglia”.

 

“Sono e sarò sempre orgogliosa – dice la Mussolini – di portare questo cognome, di chiamarmi Mussolini. Lo sono e lo sarò. Ognuno è com’è. Però ho rispetto per gli altri. Il 28 aprile per me è un giorno di lutto. Piazzale Loreto fu uno scempio, tra l’altro nessun presidente delal Repubblica ha mai avuto il coraggio di dirlo. Faccio un appello a Mattarella. Siccome ha fatto l’elogio della Liberazione, e va bene.  Dica anche che piazzale Loreto è stato uno scempio”.

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Poi attacca Vittorio Feltri per alcuni giudizi sulle donne: “E’ un po’ misogino. Però penso che con l’età gli uomini si stufano di tutto. Ma le donne si stufano anche prima”. E così giudica un possibile governo Pd-Cinque Stelle: “Di Maio si vuole mettere con questi qui, il nuovo che avanza, Renzi, la Boschi, bravo, bravo. Complimenti e auguri. Mi fa vomitare. Ma come? Dicevano basta Renzi, basta Pd e adesso si rimettono insieme? Com’è possibile? Una roba folle. Di Maio con questa faccia ferma che ha sempre, sembra un fumetto di Grand Hotel. Può dire qualsiasi frase ma la faccia resta sempre quella. Passa dalla Lega a Renzi con una facilità, come un bipolare”.

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