Jacopo Iacoboni per La Stampa
PUTIN APPRENDE DELLA MORTE DI PRIGOZHIN - MEME DI OSHO
Nella tarda serata di giovedì 28 settembre, Vladimir Vladimirovich Putin ha ricevuto due uomini al Cremlino, e si è intrattenuto molto a lungo assieme a loro. I due uomini si chiamano Andrey Troshev (nome in battaglia “Sedoy”), già capo di staff del Gruppo Wagner in Siria, e Yunus-Bek Yevkurov, viceministro della Difesa, uomo dei Gru, che per i servizi militari russi aveva presieduto per conto del Cremlino alla nascita del Gruppo Wagner.
Putin ha di fatto nominato Troshev capo di (quel che resta di) Wagner, che probabilmente non si chiamerà più Wagner. Mosca vorrebbe però continuare a usarne la forza criminale e terroristica, senza avere a che fare con le ubbìe di Evgheny Prigozhin, il “populista della guerra” che si era ribellato al Cremlino. E così è stato scelto – come La Stampa ha anticipato – Troshev. Ora però si fanno diversi passi avanti.
Il sito del Cremlino scrive che “Sedoy” supervisionerà le principali operazioni della Compagnia (anche se non nomina mai il nome “Wagner”), «naturalmente con particolare riguardo alle zone dell’operazione militare speciale», gli ha detto Putin. La cosa è confermata, e chiarita nella sua portata e in alcuni dettagli decisivi, dalla presenza al Cremlino anche di Yunus-Bek Evkurov, il generale che di recente ha viaggiato attivamente nei paesi africani e ha negoziato per continuare le operazioni estere dei wagneriani.
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Accanto a lui, sia nella Repubblica centrafricana, sia in Mali e Burkina Fasu, è stato fotografato Andrey Averyanov, capo dell’infame unità 29155 del Gru, considerata responsabile di diverse operazioni criminali clandestine della Russia in Europa. E, secondo alcuni nel Gruppo Wagner, la sua unità del Gru non sarebbe estranea alla oscura vicenda dell’abbattimento dell’aereo di Prigozhin e Dmitry Utkin.
Nel frattempo c’è un nuovo sito web del gruppo, si chiama “??????-??????? online”, pubblicizza il reclutamento di «battaglioni di volontari» e linka a una pagina intitolata ZOV Patriots, che a sua volta pubblicizza contratti con la città di Mosca, affermando che il 90% del personale è costituito da «musicisti».
Uno dei tanti soprannomi che davano i suoi fedelissimi dentro Wagner a Evgheny Prigozhin era “Papa”. Ma, devono aver pensato al Cremlino, meglio tre “Papa” che uno solo, anche per controllarsi a vicenda seguendo l’antico motto divide et impera.
VLADIMIR PUTIN CON EVGENIJ PRIGOZHIN yunus bek yevkurov e khalifa haftar 3