“TRANQUILLA, ABBIAMO VINTO, RICEVERAI 277 MILA EURO” - È STATA RINVIATA A GIUDIZIO L'EX AVVOCATO DI RANDI INGERMAN - LA LEGALE AVREBBE FATTO CREDERE ALLA SHOWGIRL, 56ENNE, ALLE PRESE CON PROBLEMI PERSONALI, DI AVER VINTO CAUSE CHE IN ALCUNI CASI NON ERANO STATE NEMMENO AVVIATE. ORA DOVRA’ RISPONDERE DI PATROCINIO INFEDELE E DI FALSO...

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Luigi Ferrarella per milano.corriere.it - Estratti

 

 

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Rinviata a giudizio Serena Grassi, l'ex legale di Randi Ingerman: avrebbe fatto credere alla showgirl, 56enne, di aver vinto cause che in alcuni casi nemmeno erano state avviate

 

Tranquilla, diceva l’avvocatessa alla sua cliente attrice Randi Ingerman, abbiamo vinto la causa contro la banca e il Tribunale civile di Milano in questa sentenza ti ha riconosciuto 277.000 euro di risarcimento. Tranquilla, assicurava l’avvocata alla 56enne showgirl alle prese con problemi personali, adesso abbiamo trascinato in giudizio anche una clinica, ed è messo bene pure un ricorso all’Inps. Peccato fosse vero niente, perché (nei migliori di questi casi) le cause nemmeno erano state avviate, e (nei peggiori invece di questi casi) le cause erano state intentate davvero dalla legale ma erano state perse.

 

Ma per nascondere la realtà l’avvocata — secondo i magistrati che ora ne chiedono il processo — le mostrava apparenti sentenze del Tribunale: che però erano contraffatte.

 

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Perciò alla 45enne legale Serena Grassi, finita sotto indagine dopo la denuncia dell’attrice patrocinata dall’avvocato Davide Steccanella, sono contestate ora le ipotesi di patrocinio infedele e di falso. 

 

(...)

 

 

In particolare, «nella causa instaurata contro Ubi Banca per il ristoro di danni subiti per effetto del mancato oscuramento della segnalazione dalla Centrale dei rischi di Banca d’Italia, faceva credere alla sua assistita di aver vinto la causa con 277.000 euro di risarcimento», quando invece l’aveva persa.

 

L’altro reato dipende dalla «formazione» appunto di questa «falsa sentenza» del 2021, fatta figurare come redatta dall’allora giudice della VI sezione del Tribunale civile Adriana Cassano Cicuto. Che dunque (al pari della giudice del Tribunale del lavoro Zenaide Crispino, anch’ella fatta passare come firmataria di un provvedimento in realtà inesistente), ora compare come Ingerman quale parte offesa nel procedimento che per questa ragione è passato alla Procura di Brescia (competente su vicende nelle quali compaiano toghe del distretto giudiziario milanese), dove il pm Giovanni Tedeschi ha appunto chiesto il rinvio a giudizio della legale.

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