“TU LO SAI CHE QUANDO SBROCCO, SBROCCO ALLA GRANDE” – È STATO INCASTRATO DA UN’INTERCETTAZIONE TELEFONICA MIRKO ANGELONI, PREGIUDICATO 35ENNE, ARRESTATO PER LA MORTE DELLA TRANS NOEMI CABRAL, TROVATA SENZA VITA IN UNA STANZA D’ALBERGO – PARE CHE SIA STATA SOFFOCATA DURANTE UN GIOCO EROTICO, MA DALL’AUTOPSIA EMERGE ANCHE CHE ALLA VITTIMA SIA STATO ROTTO UN POSACENERE DI VETRO IN TESTA – LE CHIAMATE DI ANGELONI: “MI È PARTITA LA TESTA, NON MI SONO REGOLATO…”

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Clemente Pistilli per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

naomi cabral naomi cabral

Non c'entra la droga. Il 5 ottobre scorso, in una camera d'albergo sul litorale di Ardea, la trans Alejandro Daniel Cabral, conosciuta come Noemi, è stata soffocata. Picchiata e strangolata. Secondo gli inquirenti durante un rapporto sessuale troppo violento con un cliente o forse finito in una lite feroce per ragioni ancora ignote. In soli venti giorni, scartata subito l'ipotesi dell'overdose e imboccata la pista dell'omicidio volontario, i carabinieri sono riusciti a far luce sulla tragica morte della 47enne di origini argentine e hanno arrestato un 35enne del posto, Mirko Angeloni, un pregiudicato noto alle forze dell'ordine per altre accuse di lesioni e spaccio di droga che, intercettato, ha confidato al fratello: «Tu lo sai che quando sbrocco, sbrocco alla grande».

 

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Venti giorni fa è stata un'amica della 47enne a dare l'allarme. Noemi Cabral è stata trovata priva di vita e nuda nella camera che occupava all'hotel Samoa, a Marina di Tor San Lorenzo. I carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati e della compagnia di Anzio hanno sospettato che potesse trattarsi di un omicidio, ma la conferma è arrivata loro solo dall'autopsia, accertando che il decesso era avvenuto per strangolamento e che vi era stata anche una lite, tanto che alla vittima era stato rotto un posacenere di vetro sulla testa.

 

«Noemi si prostituiva all'interno di quell'albergo, come fanno altre di noi», hanno riferito agli investigatori i membri della comunità trans latinoamericana che si è stabilita sul litorale tra Torvaianica e Ardea. Analizzando le telecamere di sorveglianza della zona, i carabinieri hanno appurato che la 47enne era salita in camera con Angeloni. E a fare il resto sono state le intercettazioni telefoniche e ambientali a carico del 35enne, ora in carcere su ordine del gip.

albergo morte naomi cabral albergo morte naomi cabral

 

Intercettato, l'indagato ha anche detto: «Mi è partita la testa. Non so cosa mi dice il cervello, non mi sono regolato» . E a un'altra trans ha confessato: «Ho ammazzato uno» . Il giudice ha specificato che Angeloni considera «naturale la sua violenza e lungi dal mostrare una qualche forma di dispiacere si limita a giustificare il suo operato: "mi è partita la ciavatta"».

 

TRANS NAOMI CABRAL CON PAPA FRANCESCO TRANS NAOMI CABRAL CON PAPA FRANCESCO

La vittima, insieme ad altre trans, grazie a don Andrea Conocchia, della parrocchia di Torvaianica, durante il periodo più duro del Covid aveva ricevuto aiuti dal Vaticano ed era stata ricevuta da Papa Francesco. Il pontefice, informato del delitto da suor Geneviève Jeanningros, religiosa che si occupa di tanti artisti di strada sul lungomare romano, ha voluto conservare una foto di Noemi e ha detto: «Pregate, pregate, pregate».

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