“È TUTTO FALSO, QUALCUN ALTRO HA CAMBIATO LA SERRATURA PER IMPEDIRE L’INGRESSO DELLA CUSTODE GIUDIZIARIA” – ER “VIPERETTA” MASSIMO FERRERO DENUNCIATO PER VIOLAZIONE DEI SIGILLI MESSI NELLA PALAZZO DI SUA PROPRIETÀ A ROMA NEL QUARTIERE PARIOLI – “MONTATURE CONTRO DI ME, NON HO MODIFICATO NULLA. TANTO CHE QUANDO UN MIO COLLABORATORE È ANDATO LÀ E HA PROVATO AD APRIRE LA PORTA LA CHIAVE NON FUNZIONAVA E IO HO PRESENTATO UN ESPOSTO” –  L’EX PRESIDENTE DELLA SAMPDORIA È GIÀ FINITO A PROCESSO PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA E PER UNA MAXI EVASIONE FISCALE…

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Michela Allegri per “il Messaggero” - Estratti

 

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Avrebbe violato l'ordine del giudice, che aveva disposto il sequestro di un immobile di sua proprietà nel quartiere Parioli, cambiando le serrature in modo da impedire l'ingresso della custode giudiziaria. «È tutto falso, qualcun altro le ha cambiate, tanto che quando un mio collaboratore è andato là e ha provato ad aprire la porta la chiave non funzionava e io ho presentato un esposto», si è difeso in aula.

 

A parlare in aula in Tribunale, con accento romanissimo, è il "Viperetta", Massimo Ferrero, ex presidente della Sampdoria già finito a processo per bancarotta fraudolenta e per una maxi evasione fiscale. Questa volta, Ferrero è sul banco degli imputati per violazione dei sigilli messi nel palazzo romano su disposizione del giudice, nel 2019.

 

(...)

 

LA VERSIONE Ieri in aula Ferrero, assistito dall'avvocato Giuseppina Tenga, ha dato una versione dei fatti opposta rispetto a quella data dalla curatrice fallimentare: «Tutte falsità - ha detto - sono stato io a trovare le serrature cambiate, tanto che ho anche presentato un esposto per denunciare questa situazione».

 

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E ancora: «Ero al tribunale civile con i miei avvocati, mi avevano sequestrato tutto. Ho incontrato una signora che oggi so essere un avvocato e che era la responsabile giudiziaria dell'immobile. Mi ha detto: Hanno liberato l'immobile. E io le ho risposto: Ma sei tu che hai modificato la serratura, che hai messo i sigilli? Lei se ne è andata farfugliando e in quel momento non ho dato peso alla cosa, perché avevo problemi più seri. Poi ho saputo che era il custode delegato alla vendita. Ho fatto un esposto dicendo che c'era una serratura diversa, io non ho cambiato proprio niente. A me avevano detto che ero io il custode. L'ho anche pagata 12mila euro per la procedura. E ora mi ritrovo qui, non capisco neanche il motivo».

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IL SEQUESTRO Poi ha parlato di quegli anni, quando la Procura aveva disposto il sequestro dei suoi conti correnti e dell'appartamento: «L'immobile l'ho comprato dieci anni fa, in quel periodo mi avevano sequestrato tutto, perché mi avevano accusato di non avere pagato delle tasse. Adesso lo ha comprato la mia ex compagna».

 

Alla fine della sua deposizione, si è alzato e ha guardato l'orologio, dopo avere stretto la mano a giudice e pm: «Me ne posso andare? Vorrei anche andare a lavorare». Poi ha deciso di fermarsi fino alla fine dell'udienza, intervenendo ogni tanto - rimproverato - mentre parlavano due testimoni.

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