Estratto dell’articolo di Stefano Feltri per “Appunti”
la proposta di matrimonio di fedez a chiara ferragni 6 maggio 2017
Se volete capire quello che sta succedendo tra i Ferragnez avete due possibilità: leggere Dagospia per tutti gli aggiornamenti sulla rottura della coppia più famosa d’Italia, oppure leggere il nuovo saggio di Byung-Chul Han uscito con perfetto tempismo in questi giorni per Einaudi: La crisi della narrazione - Informazione, politica e vita quotidiana.
I libri di Byung-Chul Han hanno due caratteristiche che ne spiegano il notevole successo, che mi pare sia perfino maggiore in Italia che nel suo paese d’origine (è nato in Corea del Sud, ma la sua carriera è tedesca).
tweet sulla separazione tra fedez e chiara ferragni 1
Prima caratteristica: sono brevi e accessibili, la seconda è che in poche pagine scarnificano il contemporaneo per lasciarne esposto il nucleo di senso. O, più spesso, la sua mancanza di senso.
Questo è un libro contro lo storytelling, contro il tentativo di trasformare la narrazione in una pratica commerciale. In pratica, è un libro contro i Ferragnez.
“I racconti rendono possibile l’emergere di una comunità. Lo storytelling, di contro, dà forma solo a una community, che è la versione mercificata della comunità, perché non è composta da individui ma da consumatori.
LA CRISI DELLA NARRAZIONE BYUNG-CHUL HAN
E i consumatori - osserva Byung-Chul Han, sono solitari, vivono nel perimetro ristretto del loro schermo touch, mentre le comunità fondate sulla narrazione si raccoglievano intorno a un fuoco - reale o metaforico - e costruivano la propria identità collettiva ma anche individuale sulle narrazioni condivise.
Se cercate una sentenza inappellabile su quello che è stato il fenomeno dei Ferragnez, eccola, sempre da Byung-Chul Han: “Lo storytelling produce racconti che hanno la forma di oggetti di consumo”.
Tutto nel percorso della coppia Ferragnez è diventato un oggetto di consumo: la narrazione serviva a giustificare il product placement, perfino il matrimonio era un evento per attirare brand interessati alla sponsorizzazione.
L’amore tra i due è nato per una canzone di Fedez sull’immaginario papillon di marca Louis Vuitton del cane di Chiara Ferragni (storytelling + brand), si è sviluppato con una conversazione via Snapchat (conversazione compattata in modalità proto-social), si è poi sviluppato in diretta Instagram, è stato santificato da una fiction (lo storytelling che prova a diventare realtà attraverso uno storytelling al quadrato) e pare si chiuderà con una intervista televisiva di Chiara Ferragni da Fabio Fazio, assai appetibile per gli investitori pubblicitari.
La fine dell’empatia
Tra i tanti commenti alla rottura di quella che è pur sempre una giovane coppia con due bimbi piccoli, non ho letto una sola parola di comprensione per l’inevitabile sofferenza di tutte le parti coinvolte.
Che la colpa sia di lui, di lei, di entrambi, dell’assistente di lui, del manager di lei o di chiunque altro, come è possibile che nessuno si soffermi sull’aspetto emozionale?
La maggior parte delle conversazioni social verte sul dilemma se anche questa sia una strategia di marketing - uno storytelling commerciale - per salvare il valore dei due marchi separati, visto che insieme si stavano danneggiando.
Di nuovo Byung-Chul Han: “La perdita di empatia che caratterizza l’era degli smartphone è un chiaro segnale che lo smartphone non è un medium narrativo. Ed è proprio il suo dispositivo tecnico a ostacolare la pratica di raccontare storie”. […]
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