“VATTENE IN CINA!” – NUOVE PROTESTE CONTRO IL LOCKDOWN IN ALCUNI STATI AMERICANI DOVE CENTINAIA DI PERSONE SONO SCESE IN STRADA SENZA MASCHERINA E FREGANDOSE DEL DISTANZIAMENTO SOCIALE – A DENVER UN GRUPPO DI INFERMIERI SI È PIAZZATO CON LE BRACCIA CONSERTENTE A UN INCROCIO PER CERCARE DI NON FAR MUOVERE LE MACCHINE DEI MANIFESTANTI CHE CONTINUAVANO A INSULTARLI… - VIDEO

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Da "www.nextquotidiano.it"

 

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Nuove proteste ieri contro il lockdown di alcuni governatori americani contro il Coronavirus, dopi i cortei di sabato ad Austin, Annapolis e Indianapolis. La manifestazione più grande è stata a Olympia, capitale dello stato di Washington, dove 2500 persone sono scese in piazza con bandiere Usa e cartelli inneggianti alla riapertura. Gran parte dei partecipanti era senza mascherina e non ha rispettato il distanziamento sociale. 

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Alcune centinaia di persone si sono invece radunate a Denver, in Colorado, e a Nashville, in Tennessee. Centinaia di manifestanti si sono radunati davanti al Campidoglio di Denver, in Colorado, per chiedere al governatore Jared Polis di revocare l’ordine di lockdown e far ripartire l’economia dello Stato. Su alcuni cartelli si leggevano slogan come, “anche la disoccupazione uccide”, o “preferisco rischiare il coronavirus che il socialismo”.

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E proprio da Denver arriva questo video che mostra un infermiere che si piazza davanti l’automobile di un manifestante per impedirgli di passare mentre una delle due persone in automobile gli urla “Vattene in Cina” mentre agita un cartello con la scritta “Land Free”.

 

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Ai dimostranti che, tutti senza mascherina, molti con cappelli e magliette della campagna di Donald Trump e bandiere stelle e strisce’, suonavano il clackson ed urlavano di spostarsi, gli infermieri hanno risposto rimanendo immobili, con le braccia incrociate.

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In un altro dei video pubblicati sui social, si sente qualcuno, forse un passante che si è fermato solidarizzando con gli infermieri, che urla “35mila morti”, riferendosi al numero delle vittime dell’epidemia di Covid-19 negli Stati Uniti. Come sta succedendo da giorni in diversi stati americani, con la benedizione e l’incitamento di Donald Trump, a Denver centinaia di persone hanno preso parte alla manifestazione “Operation Gridlock”, operazione ingorgo, con l’obiettivo di bloccare il traffico e far arrivare al governatore democratico Jared Polis il messaggio di revocare l’ordine di quarantena.

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Ma all’altezza di uno degli ospedali della città, gli infermieri, che insieme a medici da settimane sono in prima linea contro il coronavirus che nello stato ha contagiato quasi 10mila persone con oltre 400 morti, sono scesi per la loro contro manifestazione. “Non tutti gli eroi indossano il mantello”, si legge in uno dei messaggi su Twitter sotto le foto degli infermieri di Denver che hanno subito iniziato a circolare sui social. “Gli infermieri, che stanno mettendo la loro vita in pericolo per salvare quella degli altri, si sono schierati per strada per manifestare contro l’egoismo e l’ignoranza della protesta di oggi”, recita un altro post.

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Da giorni vanno avanti proteste contro il lockdown negli USA, nonostante i risultati mostrati dalla cancellazione delle misure di distanziamento sociale durante la Spagnola nel 1919, mostrate nel tweet che vedete qui sopra. Si stima che circa 400 persone si siano radunate sotto una pioggia fredda a Concord, nel New Hampshire – molte a piedi mentre altre sono rimaste nelle loro auto – per affermare che non sono necessarie estensioni di quarantena in uno stato pochi casi confermati di Covid-19.

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Tra la folla vi erano diversi uomini armati che indossavano tute mimetiche, con i volti coperti. In Texas, oltre 250 persone si sono radunate fuori dal Campidoglio di Austin, tra loro il teorico della cospirazione di estrema destra Alex Jones, fondatore del sito di Infowars e guru del complottismo mondiale, che è arrivato su un mezzo molto simile a un blindato dell’esercito.

 

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“E’ tempo di riaprire il Texas, è tempo di far lavorare le persone, è tempo per loro di lasciare che l’interazione volontaria e il buon senso dominino la giornata, non la forza del governo”, ha dichiarato Justin Greiss, attivista di Young Americans for Liberty. “Non sono un medico ma sono una persona intelligente che sa fare i conti e sembra che, tutto sommato, questi numeri non siano così preoccupanti”, ha osservato la casalinga Amira Abuzeid. Intanto, quasi nessuno di loro ha rispettato le misure di distanziamento sociale per evitare la diffusione del virus.

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Proteste sono state registrati anche ad Annapolis, nel Maryland, con le persone che da dentro le proprie auto hanno sventolato i cartelli “Anche la povertà uccide”. Altre manifestazioni hanno avuto luogo in tutto il Paese in città come Columbus, Ohio e San Diego, in California, nonché negli stati dell’Indiana, del Nevada e del Wisconsin.

 

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I manifestanti hanno avuto ieri anche l’incoraggiamento del presidente Trump in particolare in alcuni Stati a guida democratica, che sostiene di favorire un rapido ritorno alla normalita’. Tuttavia le Proteste non hanno risparmiato Stati a guida repubblicana tra cui New Hampshire e Texas.

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