Andrea Malaguti per “la Stampa”
«Come dice?». «Occhionero. Giulio Occhionero». «Mai sentito». Il portiere del palazzo vittoriano al 207 di Regent Street si morde le labbra infastidito mentre appoggia la scala al muro per sostituire l'ennesima insegna di un ufficio che qui, nella pancia elegante di Londra, tra Oxford Street e Piccadilly Circus, cambia padrone e destinazione con la frequenza delle maree. «Le dispiace se salgo al terzo piano?».
Quello si gira da un'altra parte. L'ascensore si avvia lentamente. Il corridoio è silenzioso. Sul campanello, dove adesso c è solo una strisciolina bianca e anonima, dal 18 marzo del 2014 all'8 settembre del 2015 c'era scritto Westland Securities srl limited, misteriosa azienda guidata da Giulio Occhionero collegata alla International Company Service di Malta e alla Marshen Corporation LLC degli Stati Uniti d'America.
ALFREDO DANESI GIULIO OCCHIONERO
Tutto perfettamente spiegato sui documenti della Camera di Commercio locale. Ma tutto cosa? A chi serviva la società? E perché questo gioco di scatole cinesi si ferma nel Delawere, far west deregolamentato dove ogni cosa è legalmente possibile e illegalmente probabile? Una signora si affaccia a una porta del terzo piano. «Inutile che suoni. Lì non c'è nessuno. Da un pezzo».
Occhionero? «Mai sentito». Di nuovo. Eppure qui i fratelli Giulio e Francesca Maria, malware fattisi carne della Roma bene, secondo la tesi degli inquirenti, non solo avevano tecnicamente il lavoro, ma anche la residenza. Impalpabili. Invisibili. Misteriosi. Finché la galera li ha resi celebri.
«Mai visti né conosciuti», dice il finanziere renziano Davide Serra, che da vent' anni fa affari nella City. «Mai visti né conosciuti», dice il console Massimiliano Mazzanti. «Mai visti né conosciuti», dice Leonardo Simonelli, presidente della Camera di Commercio italiana. «Ho chiesto anche agli amici ristoratori di Regent' s strett. Niente. Di certo non erano dei comunity builder». Eppure erano lì. E, apparentemente, erano subdolamente pericolosi. Ma quanto?
IL BUCO ITALIANO
Nel piccolo locale di Chelsea, i due uomini che chiedono l'anonimato ordinano una tazza di brodo caldo. Per l'industria della difesa sono un punto di riferimento da molti anni e su questa storia che balla tra l'Italia e la Gran Bretagna si sono fatti un'idea precisa.
«Gli Occhionero non fanno parte del giro che conta». Cioè? «Per la difesa non sono mai stati un pericolo. Altrimenti lo avremmo saputo. Hanno operato per troppi anni. Impossibile che siano sfuggiti al radar degli inglesi e degli americani». Ci hanno ragionato a lungo e il quadro che restituiscono ha una sua coerenza evidente. «Se fossero stati banditi di primo livello, al "Gchq" non sarebbero sfuggiti».
Che cos'è il Gchq? Una cosa che in Italia non esiste. Una sorta di pentagono inglese che si occupa ossessivamente di cyber sicurezza, coordinando le necessità di difesa e di offesa dell' intera isola. Un capo, un luogo fisico ben identificabile, una strategia unica. Una struttura gigantesca riccamente finanziata dallo Stato. «Esattamente ciò che manca in Italia. Dove ci sono solo delle bubbles». Bubbles.
Bollciine. Ovvero ciascuno fa da sé. I carabinieri, la polizia, il ministero dell' Interno, la Marina. Senza un coordinamento nazionale. «Ma a lei sembra normale che qualcuno abbia cercato di entrare nell' iPhone del primo ministro?». Magari il primo ministro non doveva usare l' iPphone personale. «Non c'entra niente. Il punto è che qualunque cosa faccia il premier il sistema deve essere in grado di proteggerlo in tempo reale. Diversamente l'intera comunità è a rischio».
Gli Occhionero non sarebbero dunque banditi di primo livello. Allora che cosa sono? Probabilmente gente che ha capito come fare strada e soprattutto come fare i soldi. Tanti. Sfruttando informazioni conosciute in anticipo. Non è un caso se l'ingegner Giulio Occhionero in Italia è noto per essere un maestro del trading veloce, un piccolo mago della compravendita giornaliera di titoli.
«Non è né il primo né l' unico che si intrufola nelle mail della gente che conta. E in Italia ha trovato terreno fertile. Alle sue spalle potrebbe esserci un grosso fondo straniero. L' hanno individuato, hanno capito che aveva delle ambizioni, magari proprio nella massoneria, e l' hanno usato. Si fidi, Londra per gli Occhionero era solo la sede legale. Gli affari li facevano altrove».
Uno dei due chiede il conto. «Un'ultima cosa: l' algoritmo utilizzato per spiare le mail è piuttosto sofisticato, per quanto noto dal 2011. Difficile che l'ingegnere se lo sia fatto da solo. Chi ha certe capacità viene strapagato dalle aziende e non ha bisogno di barare».
SERIE B
Certo di avere negli occhi lo sguardo scaltro dell'uomo di mondo, una faccia sincera e amichevole, non tanto bella da sembrare pericolosa, Giulio Occhionero oggi giura di non avere fatto nulla di male. E, attraverso il suo avvocato, si ribella al ritratto dell' uomo incapace di capire se la differenza tra il bene e il male sia un' invenzione o una scoperta. Di certo la sua storia londinese è finita.
«Penso anch' io che gli Occhionero, con quel nome che crea distanza, non siano banditi di primo livello. Anzi, per quello che mi riguarda non sono né serie A né serie B. Qui a Londra sono proprio non pervenuti. Il tema vero è che il nostro Paese non può permettersi di essere in balia di gente di questo tipo», insiste Serra. La domanda però rimane. Chi sono davvero l' ingegnere e sua sorella? «Insisto sui banditelli in cerca di soldi», dice una delle fonti anonime. Forse. O forse aveva ragione Don De Lillo: tutti vogliono possedere la fine del mondo. Anche gli Occhionero. Da Londra al Delawere.