MANCO DA MORTO MESSINA DENARO È COME GLI ALTRI – IL CIMITERO DI CASTELVETRANO SEMBRA UN CAMPO DI BATTAGLIA: LAPIDI ROTTE, STATUE ABBATTUTE, TOMBE SCOPERCHIATE – UNO SCEMPIO CON UNA SOLA ISOLA DI DECORO, PROPRIO ACCANTO ALLA CAPPELLA DI FAMIGLIA DEL BOSS CHE IERI È STATO TUMULATO ACCANTO AL PADRE – AL CIMITERO PER LUI C’ERANO TREDICI PERSONE...

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1. CASTELVETRANO, LAPIDI ROTTE E SPORCIZIA: IL CIMITERO È UN DISASTRO (MA LA CAPPELLA DEI MESSINA DENARO È PERFETTA)

Estratto dell’articolo di Alfio Sciacca per www.corriere.it

 

matteo messina denaro matteo messina denaro

Sembra reduce da una violenta scossa di terremoto. Lapidi rotte, statue votive abbattute, tombe scoperchiate. E poi spazzatura e fiori lasciati a marcire ad ogni angolo degli angusti viali. In mezzo a tanta desolazione solo un’isola di decoro e rispetto per i defunti. Proprio accanto alla monumentale cappella in marmo bianco con l’intestazione «Famiglia Francesco Messina Denaro». 

lorenza messina denaro lorenza messina denaro

 

Probabilmente è solo il frutto del solerte intervento di qualche operaio comunale in vista della tumulazione in programma di buon mattino. E magari questo tipo di pulizie vengono fatte per qualsiasi defunto e per qualunque tumulazione in programma per la giornata. Resta il fatto che il degrado complessivo del cimitero è una delle prime che saltano all’occhio.

la cappella di matteo messina denaro 2 la cappella di matteo messina denaro 2

 

[…] «È uno schifo» dice un signore venuto a portare dei fiori sulla tomba dei propri cari. «Lo sappiamo che c’è qualche problema — tenta di giustificarsi il custode del cimitero— a giorni sarà tutto pulito».

 

In questo cimitero riposano i Matteo Messina Denaro, ma anche esponenti di altre famiglie importanti della mafia locale. Dai Calcara ai Filardo. A poca distanza dalla cappella del boss c’è anche la tomba del cugino Lorenzo Cimaroso che da pentito anni fa raccontò i segreti delle cosche di Trapani. E allora, in uno degli interrogatori, per spiegare quanto era cresciuto il potere di condizionamento del figlio di Don Ciccio, Cimarosa disse: «Qui, in provincia di Trapani, tutto ruota attorno a Messina Denaro».

il cimitero di castelvetrano 3 il cimitero di castelvetrano 3

 

E poi nella parte opposta del cimitero c’è seppellito anche l’ex sindaco democristiano di Castelvetrano Antonio Vaccarino (morto nel 2021 per Covid). Ufficialmente un insegnante di lettere che sulla propria lapide ha voluto ci fosse la scritta «Verità e Giustizia, valori imprescindibili della sua esistenza terrena per i quali ha immolato la propria vita». Uno dei personaggi più controversi della storia della mafia trapanesi e degli intrecci con politica e massoneria.

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Si tratta di quel misterioso «Svetonio» che intrattenne un lungo rapporto epistolare proprio con Matteo Messina Denaro. Un personaggio che indicato, a fasi alterne, prima come capo della mafia di Castelvetrano, poi come massone, poi come infiltrato e informatore del Sisde che l’avrebbe ingaggiato per stanare proprio il latitante più imprendibili d’Italia (Messina Denaro si legò la cosa al dito: «A me faceva schifo come uomo — disse al pm Maurizio De Lucia nel corso dell’interrogatorio dopo l’arresto —, sapevo che lavorava con i servizi segreti, voleva vendermi per denaro»).

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2. LE ROSE GIALLE CHIESTE NEI PIZZINI E LA SEPOLTURA ACCANTO AL PADRE BOSS. LA TUMULAZIONE BLINDATA DI MATTEO MESSINA DENARO DIVENTA UN RITO PER LA FAMIGLIA CLAN

Salvo Palazzolo per “La Repubblica – ed Palermo”

 

Quando il carro funebre sta per entrare nel cimitero, Salvatore Messina Denaro — il fratello del capomafia morto lunedì — si precipita a poggiare una mano sul finestrino, come ad accarezzare la bara, e intanto tiene in alto un mazzo di rose gialle. I poliziotti della squadra mobile di Trapani si scambiano uno sguardo. Le rose gialle “a stelo lungo” le aveva chieste il boss Matteo Messina Denaro nei pizzini ai suoi familiari, quando ancora non era ammalato ed era l’imprendibile signore di Cosa nostra.

 

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«Portate rose gialle sulla mia tomba», scriveva. Il delirio di onnipotenza del padrino che non ha mai smesso di custodire i segreti delle stragi e delle complicità eccellenti. E, oggi, quel mazzo di rose gialle ostentato davanti a fotografi e cameraman è già diventato un segnale inquietante. Forse, addirittura, un messaggio per gli insospettabili complici. Questo: il fratello (scarcerato anni fa) e le due sorelle ancora in libertà, Bice e Giovanna, che restano accanto a Salvatore, sono gli esecutori delle volontà (e dell’eredità?) di Matteo Messina Denaro.

 

la tumulazione di matteo messina denaro la tumulazione di matteo messina denaro

Al cimitero di Castelvetrano va in scena il rito di una famiglia clan. Mentre la figlia del boss, Lorenza, piange, i fratelli sono come impietriti. Non c’è un funerale pubblico, il questore di Trapani Salvatore La Rosa l’ha vietato. Non c’è la benedizione di un prete […] lo seppelliscono accanto al padre Francesco, il vecchio capomafia di Trapani che è stato il modello criminale per il figlio.

[…] la cappella dei Messina Denaro assomiglia sempre più a un mausoleo della famiglia clan.

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L’angelo che stava dentro l’hanno però spostato fuori, al boss non è mai piaciuta quella statua, temeva che gli inquirenti potessero utilizzarla per piazzarci una microspia, come avevano fatto un tempo, dietro a una lapide. E così qualche giorno fa la statua dell’angelo l’hanno tolta, per evitare ulteriori problemi. Il mausoleo è sacro per i Messina Denaro, nessuno può violarlo. A differenza delle altre cappelle, ha pure i vetri opachi, non si può guardare dentro. Potrebbe essere un luogo perfetto per incontri riservati. Al cospetto dei padrini.

 

D’Altro canto, è probabile che fra quei tredici partecipanti all’ultimo saluto del parente boss, ci siano anche i misteriosi complici che il boss citava nei pizzini.

il cimitero di castelvetrano 2 il cimitero di castelvetrano 2

Al cimitero c’è il cognato Vincenzo Panicola. E ci sono le figlie di Rosalia, Maria e Lorenza Guttadauro, l’avvocatessa. Stanno appena cinquanta minuti al cimitero. Poi la cappella viene richiusa a chiave. Mentre la polizia continua a vigilare ogni gesto. Fuori, ai due ingressi, sono arrivati dei blindati, con i poliziotti in tenuta antisommossa.

Oggi, Matteo Messina è davvero solo.

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