omicidio suicidio a ventimiglia
“Ciao figlio mio, spero di rivederti al più presto t.v.b. kri” (6 maggio); “Bene abbiamo preso una strada senza via di uscita” (31 maggio); “Pensa bene, che anche quando dormi io sono lì vicino, figurati quando sei con l’amante, non c’è posto che puoi nasconderti” (2 giugno).
Sono soltanto alcuni dei messaggi che ha scritto sul proprio profilo Facebook nelle ultime settimane Antonio Vicari, l’uomo di 64 anni che ieri ha ucciso a Ventimiglia a colpi di arma da fuoco l’ex compagna Sharon Micheletti di 30 anni. Vicari si è poi tolto la vita.
Sul social in passato aveva postato anche due foto che lo ritraggono in una in posa mente imbraccia un fucile mitragliatore e nell’altra mentre prende la mira con una pistola in pugno. Da tempo l’uomo perseguitava la donna, che nel marzo scorso aveva presentato una denuncia per minacce nei suoi confronti.
Vicari, tra l’altro, era anche finito in carcere per una serie di molestie nei confronti della ex moglie e poco dopo essere uscito dal carcere aveva iniziato a molestare anche Sharon. Il primo messaggio, che sembra quasi essere un annuncio, è riferito al figlio Cristian, morto a 17 anni, nel 2001, dopo essere caduto da un dirupo ad Airole, mentre si trovava con degli amici.
Ieri l’epilogo. Antonio è seduto in un bar in via Tenda, quando una Citroen condotta da un amico di Sharon e con la trentenne seduta sul lato passeggero, si accosta al marciapiede. L’uomo scende dall’auto ed entra nel bar Azzurro per acquistare un pacchetto di sigarette.
A quel punto Antonio si avvicina all’auto e dal finestrino del lato guida esplode più colpi, parrebbe tre, contro la donna, che viene ferita mortalmente alla testa. Si reca poi nel vicino bar, dov’era entrato l’uomo in compagnia di Sharon, ma trovando la porta chiusa dalla titolare, desiste, si allontana e nel vicino greto del fiume si uccide.