Estratto dell’articolo di Alessandra Ziniti per www.repubblica.it
MIGRANTI TROVATI SENZA VITA IN BRASILE
La piroga, bianca e azzurra, del tutto simile a quelle utilizzate dai migranti che si avventurano sulla rotta delle Canarie, si è arenata su una spiaggia a 200 chilometri da Belem, in Brasile, sabato notte. L’hanno trovata alcuni pescatori. Dentro solo corpi, ormai decomposti, abiti, oggetti, pochi effetti personali. Sufficienti a comprendere subito la portata della tragedia.
Un’imbarcazione di migranti, partita dalle coste della Mauritania, probabilmente verso l’isoletta di El Hierro, primo approdo delle Canarie, deve aver perso la rotta e i venti e le correnti l’hanno spinta dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, verso le Americhe.
Le persone a bordo, almeno 25 a giudicare dal numero dei giubbotti recuperati dalla polizia brasiliana, sono morte di fame e di sete, arse dal sole. Alcuni di loro sono stati sicuramente buttati a mare dai compagni di viaggio, gli ultimi nove approdati sulle spiagge del Brasile ormai in avanzato stato di decomposizione.
Tutti provenienti dal Mali e dalla Mauritania a giudicare dai documenti e dagli oggetti trovati a bordo che hanno dato un’altra indicazione: i migranti sono partiti dalle coste africane dopo il 17 gennaio. Senza telefono satellitare, senza bussola, e forse anche vittime dei pescatori- pirati visto che il caicco era senza motore.
Una atroce traversata alla deriva in attesa della morte quella che si evince dal tragico ritrovamento di sabato sera sulle spiagge dello Stato del parà. Le autorità brasiliane hanno disposto l’autopsia dei resti ma le cause della morte sono fin troppo evidenti. […]
E’ certamente la rotta più pericolosa al mondo. Secondo la Ong Caminando Fronteras nel 2023 i morti sono stati più di 6.000, nei primi mesi del 2024 già 1500. […]