Angelo Allegri per “il Giornale”
La guerra si fa sempre più dura e massacrante, le parti in causa si regolano di conseguenza. A farsi meno scrupoli è Mosca: secondo un'indagine del sito d'informazione russo Istories, guidato da uno tra i più noti giornalisti investigativi del Paese, Roman Anin, in almeno tre prigioni della zona di San Pietroburgo è stata avviata una campagna di reclutamento tra i detenuti che verrebbero avviati verso il fronte del Donbass.
Uomini di Wagner, la milizia paramilitare privata al servizio del Cremlino, guidata da Yevgheny Prigozhin, si sarebbero presentati, secondo le testimonianze di alcuni parenti dei detenuti, nelle carceri di Yablonevka, Fornosovo e Obukhovo.
Ai carcerati verrebbe proposto di prestare servizio per sei mesi in cambio di 200mila rubli, circa 3mila euro al cambio attuale, e (soprattutto) di una completa amnistia in grado di ripulire le fedine penali più complesse. Agli interessati Wagner offrirebbe di prolungare il contratto anche terminato il primo semestre di servizio. In prima battuta l'offerta sarebbe rivolta ai detenuti più giovani e a quelli con esperienza di servizio militare o addirittura di combattimento.
Anche se poi, secondo le testimonianze citate, i reclutatori avrebbero allargato la proposta praticamente a tutti. Non si sa quante siano state le adesioni: si parla di 200, anche se poi concretamente non sarebbero per ora più di 40 i prigionieri già in viaggio verso il fronte.
I reclutatori non hanno nascosto la pericolosità delle missioni a cui i detenuti mercenari di Wagner sarebbero destinati: secondo Istories in alcuni casi hanno detto che i caduti potrebbero essere circa il 20% degli arruolati con punte però anche molto più alte. In caso di morte alle famiglie verrebbero assicurati 5 milioni di rubli, poco più di 81mila euro.
Nei primi giorni di guerra anche il presidente ucraino Zelensky fece riferimento alla possibilità di liberare alcune categorie di detenuti per difendere il Paese. Nel caso russo tra le motivazioni patriottiche usate con i detenuti c'è anche l'esigenza di denazificare l'Ucraina.
Detto dagli uomini di Wagner suona ironica: il fondatore del gruppo Dmitri Utkin, ex tenente colonnello del Gru, è noto per le sue simpatie neonaziste: sul corpo ha almeno un paio di tatuaggi ispirati i simboli del Terzo Reich.
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