Roberto Giardina per www.italiaoggi.it
code negli aeroporti tedeschi 1
Prigioniero in Germania. È la prima volta, dopo decenni di vita da emigrato, che ho questa sensazione. Aeroporti presi d'assalto da decine di migliaia di vacanzieri, come ogni anno, ma in questa estate i voli vengono cancellati, manca il personale di terra, si minacciano scioperi, si attende per ore ai controlli dei bagagli, se li consegni non sei sicuro di trovarli all'arrivo.
Grazie al biglietto a 9 euro valido per un mese, a giugno, luglio e agosto, in treno si viaggia in piedi e la Deutsche Bahn, le ferrovie, è in crisi, vengono cancellati migliaia di collegamenti. Un tempo scendevo in Italia con l'auto, ma per il prossimo week end sono annunciate code di decine di chilometri. Le autostrade sono in rifacimento, si rimane imbottigliati nei cantieri.
Certamente, avviene anche altrove, a Parigi, a Bruxelles, e a Londra, negli aeroporti si sfiora il caos, ma non è tutto un paese a rischiare la paralisi. La Germania paga il prezzo dell'ossessione per il bilancio in pareggio a tutti i costi, il risparmio imposto anche ai suoi partner europei. Gli investimenti urgenti sono stati rinviati, le ferrovie sono antiquate, come ho già scritto, i treni non sono puntuali, gli Ice, i treni superveloci, hanno trent'anni.
I nostri Freccia Rossa sono più moderni, comodi, eleganti, e costano la metà. Le Autobahnen, le autostrade, anche quelle costruite dopo la riunificazione, non hanno retto al traffico. Uno Streik, lo sciopero, era in passato un evento rarissimo, oggi i tedeschi hanno imparato a incrociare le braccia. Agitazioni che andavano previste e prevenute, i dipendenti chiedono aumenti per fronteggiare l'inflazione.
traffico sulle autobahn tedesche 1
I responsabili del nuovo aeroporto di Berlino, nato vecchio, dichiarano che è andata bene in confronto agli altri scali. Tutto è relativo, bisogna intendersi sul concetto di normalità. Vengono cancellati non più di cinque voli al giorno in media, e il 45% è puntuale. Si vede che a me è andata male. Il 19 giugno sono arrivato in largo anticipo, il tassista mi ha lasciato agli arrivi, sostenendo che alle partenze sarebbe rimasto imbottigliato.
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Ho scoperto che le scale mobili sono solo in discesa, e c'era fila ai tre ascensori che accoglievano pochi passeggeri alla volta. Dovevo andare al gate A38, cioè l'ultimo, poi spostato all'A7, andata e ritorno pari a un chilometro e mezzo, e i tapis roulant non funzionano da un anno e mezzo. Poco male, anche se l'aria condizionata è simbolica. Poi il volo è stato rimandato, quindi cancellato, dopo cinque ore di attesa, sono tornato a casa, ma mancavano i taxi.
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Un caso? No, l'aeroporto si trova per pochi chilometri nel Brandeburgo, e solo 500 tassisti del land sono autorizzati a prendere i passeggeri, quelli di Berlino non si possono fermare, tornano vuoti. Mio figlio è venuto a trovarmi la settimana scorsa, il volo da Roma giovedì è stato cancellato, venerdì è partito con grande ritardo alle 22, invece che alle 17, ma l'aeroporto di Berlino chiude alle 23,30. È riuscito ad atterrare fuori tempo massimo a mezzanotte meno dieci, e ha atteso la scaletta per mezz'ora, eppure gli addetti sapevano da un paio d'ore del volo in ritardo.
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Non ho diritto di lamentarmi. Altrove va peggio. All'aeroporto di Bonn/Colonia, un passeggero ha atteso per sette ore al controllo dei bagagli a mano, la fila cominciava già fuori dallo scalo. Quasi tutti hanno perso il volo, o le coincidenze. Vacanze rovinate. Stessa scena a Düsseldorf. Il responsabile dello scalo si difende: non è colpa mia. Di chi allora? Manca il personale di terra, e le compagnie non avevano previsto che dopo la pandemia i tedeschi avessero voglia di partire. I voli sono al completo. Le ferrovie non avevano previsto che con i biglietti a nove euro i pendolari sarebbero rimasti a terra.
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Venerdì cominciano le grandi vacanze in Baviera e nel Baden-Württemberg e quasi tutti partiranno in auto per il Sud. E la Lufthansa annuncia scioperi in agosto. I dipendenti chiedono aumenti del 9,5%, almeno 350 euro a testa, l'azienda ne offre 150 fino a Natale, e poi aumenti del 2. Per fortuna a Berlino in estate fa fresco. I berlinesi dicono di no, ma tutto è relativo per me nato a Palermo.
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