Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”
Alphabet svolta dall'era Covid e trasforma in definitivo il modello di lavoro ibrido – tre giorni in ufficio e due da remoto – inaugurato il 4 aprile del 2022. […] In quest'ottica però Alphabet in una email inviata mercoledì sera ai dipendenti ha ribadito che i tre giorni in presenza sono un obbligo e ha motivato la decisione con una frase di Fiona Cicconi, capo del personale: «Lavorare insieme nello stesso spazio fa la differenza». […]
L'accelerazione sulla limitazione dello smart working e l'obbligo di presenza ha però provocato la reazione del sindacato interno, l'Alphabet Workers Union. […] Chris Schmidt, ingegnere informatico e fra i leader dell'AWU, ha criticato la decisione dei vertici della società denunciando pratiche di monitoraggio sulle presenze e poco trasparenti metodi di valutazione delle prestazioni.
«Nel giro di una notte è cambiato tutto e ora i lavoratori verranno valutati sulla base della presenza in ufficio». […] Al netto di situazioni straordinarie – ha precisato – come l'attuale crisi per la nube di fumo scesa dal Canada sulle città del Nord degli Stati Uniti. È comunque in quest'ottica che le nuove richieste di smart working verranno valutate solo come eccezioni.
Google è stata la prima compagnia di Silicon Valley a inaugurare allo scoppio della pandemia il modello di smart working. Nel 2021 ancora in piena crisi pandemica, la società aveva però detto che appena il 20% della forza lavoro avrebbe potuto lavorare a tempo indeterminato da remoto. Poco dopo il piano ha preso corpo diventando il modello ibrido ormai codificato. Già quando nel marzo del 2022 venne presentato ci furono delle lamentele […]