METTI INSIEME BUROCRAZIA E GIUSTIZIA E IL PASTICCIO È ASSICURATO – NEGLI ULTIMI 20 GIORNI A MILANO DUE IMMIGRATI SONO FINITI INGIUSTAMENTE IN CELLA PER UNO SCAMBIO DI PERSONA – COLPA DI UNA “DISFUNZIONE” NELL’ABBINAMENTO DEL “CODICE UNIVOCO IDENTIFICATIVO” UTILIZZATO DALLE FORZE DELL'ORDINE PER TUTTI GLI STRANIERI – ERRORI COSTATI QUASI 4 MESI DI CARCERE INGIUSTO A UN BENGALESE E 4 GIORNI A UN CINESE….

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Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere Della Sera”

 

polizia - Codice univoco identificativo polizia - Codice univoco identificativo

Dovrebbe essere la massima garanzia teorica contro errori di identificazione e false generalità: il «Cui-Codice univoco identificativo», stringa alfanumerica assegnata dai reparti scientifici delle forze dell’ordine al fotosegnalamento e alle impronte digitali di uno straniero, e da lì in poi «vangelo» per gli uffici giudiziari che vi si basano per i vari provvedimenti.

 

Eppure disfunzioni proprio nell’abbinamento del codice non hanno impedito che a Milano, per due volte negli ultimi 20 giorni, due cittadini stranieri assolutamente regolari siano stati arrestati per sbaglio in esecuzione di condanne definitive, al posto dei condannati «giusti» da catturare: scambi di persone con identiche generalità e date di nascita, costati quasi 4 mesi di carcere ingiusto al bangladese, e per fortuna solo 4 giorni al cinese.

 

carcere 3 carcere 3

È nel ristorante in centro, dove ha un contratto di lavoro fisso, che un 35enne del Bangladesh, con permesso di soggiorno e casa in affitto, il 20 ottobre 2023 non si capacita di essere portato via in forza di un ordine dei pm di fargli scontare 3 anni per rissa aggravata (con morto) nel 2020.

 

A un legale contattato dalla famiglia dall’altra parte del mondo, Francesca Nosetti, occorre una lunga e farraginosa ricerca a ritroso di documenti per prima risalire al cartellino contenuto nel fascicolo processuale, dove la foto dell’imputato non è quella del suo assistito; poi per ottenere dal Dap-Ministero della Giustizia la risposta che lui (diversamente dal vero condannato) non fosse mai stato prima in carcere 11 mesi in custodia cautelare; e infine poter quindi argomentare il 24 gennaio 2024 alla Procura (che in una manciata d’ore ne ordina a razzo la scarcerazione) quanto può essere successo nell’assenza, allo stato inspiegabile, del codice «Cui».

 

polizia - Codice univoco identificativo polizia - Codice univoco identificativo

[…] Liberato, il bangladese ha però intanto perso il lavoro perché il titolare del ristorante e i colleghi, che lo videro arrestare dai carabinieri, forse faticano a credere a una storia in effetti quasi incredibile se non la attestassero le carte.

 

Ancora più pericoloso l’errore di abbinamento di un codice altrui a un 53enne cinese regolare in Italia e in procinto di volare da Malpensa in patria a trovare la famiglia, che il 5 gennaio 2024 resta stordito dall’arresto per scontare 1 anno e 4 mesi per ricettazione di telefonini contraffatti con una società di Milano nel 2013.

 

Se fa in carcere “solo” 4 giorni lo deve alla sensibilità di un agente di polizia penitenziaria del carcere di Busto Arsizio, G.C., che non fa spallucce di fronte a chi in uno stentato italiano giura di non essere mai stato in vita sua a Milano: allerta subito la polizia di Malpensa, che la sera dell’8 gennaio avvisa l’Ufficio esecuzione della Procura di Milano, dove i pm l’indomani scarcerano l’uomo dopo che la polizia comunica che in effetti il suo permesso di soggiorno risulta rilasciato nel 2016 dalla Questura di Alessandria, anziché (come il suo omonimo e vero condannato tutto diverso in foto) nel 2009 dalla Questura di Milano.

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