Estratto dell'articolo di Elisabetta Reguitti per il Fatto Quotidiano
Poche ore prima lui l’aveva scaraventata a terra, salendole addosso a cavalcioni, tentando di violentarla. Lei, sotto shock, era riuscita a fuggire. Il destino ha voluto che entrambi, più tardi, si trovassero nello stesso pronto soccorso (...)
Riconosciuto dalla vittima è stato denunciato. Tutto accade nella notte tra sabato 4 e domenica 5 marzo nel centro di Milano (...)
È da poco passata la mezzanotte. Una donna ha appena terminato il suo turno di lavoro si accende una sigaretta mentre si avvia verso la metropolitana per tornare a casa. Un uomo l’avvicina chiedendole una sigaretta. Comincia a parlarle, straparlare, non sembra lucido, ha bevuto; lei non lo considera e prosegue (...)
Lui non demorde, continua a pedinarla fino a che, approfittando dello spazio dell’atrio di un palazzo, la scaraventa per terra, le apre le gambe, le sale addosso a cavalcioni immobilizzandola, cercando di bloccarle le mani, continuando a toccarla ovunque.
Lei è terrorizzata, urla chiedendo aiuto, si divincola, tenta di difendersi, riesce a liberarsi e scappa. Viene soccorsa, interviene la polizia di turno la volante Duomo 2 della questura di Milano (...).
Più tardi vittima e aggressore sono nello stesso Pronto Soccorso dell“Ospedale Maggiore Policlinico”.
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Lui è sopraggiunto per farsi medicare alcuni graffi sul viso dichiara di essere stato aggredito da un nord africano, in strada. Lei lo riconosce senza alcun dubbio il pm di turno Antonio Cristillo firma la procedura di Codice rosso.
Per l’irlandese la fine sbornia termina con un fermo, indiziato di violenza sessuale.