Estratto dell’articolo di Gino Fortunato per “la Stampa”
«Quello a terra preso a calci è mio figlio ma poteva essere il vostro. Era il suo compleanno e gli amici lo hanno festeggiato così. “Lo facciamo sempre”, dicono». Lo racconta Valeria Machi che mostra la foto scattata da qualcuno mentre alcuni ragazzi percuotono con pugni e calci in faccia e allo stomaco il figlio quindicenne.
Il ragazzo sarebbe stato vittima di un rito d’iniziazione, lo chiamerebbero così, di alcuni giovani di Cassano Spinola. L’accaduto sarebbe avvenuto tre giorni fa in occasione della festa di compleanno che aveva appena trascorso con gli amici. Amici che l’avrebbero poi pestato.
Domenica il ragazzo ha voluto festeggiare il quindicesimo compleanno in un locale di Cassano. Tutto è filato liscio finché il gruppo ha deciso di recarsi in piazza Indipendenza per il «rito dello scaricone». «È una cosa che facciamo o abbiamo fatto tutti», confermano con sconcertante candore due ragazzini di 15 e 17 anni incontrati a spasso nel centro del paese che, però, sostenevano di non essere a conoscenza dell’episodio.
«Alla fine del pranzo o della cena – proseguono – tutti insieme allegramente saltano addosso al festeggiato, colpendolo con pugni e schiaffi ma senza fare forte. Di solito lo “scaricone” si fa al diciottesimo compleanno ma qualche volta anche in altre occasioni. Non pensiamo si faccia solo qui a Cassano».
Questa volta, però, le conseguenze sono state tragiche. Lo riporta la stessa madre del ragazzo che ora è ricoverato all’ospedale Infantile di Alessandria, in attesa di essere operato per le lesioni interne riportate. «Mio figlio – racconta Machi – è rincasato domenica sera ed è andato subito a dormire senza che potessi rendermi conto di cosa fosse accaduto.
Il giorno dopo ha manifestato forti fitte al ventre ma pensava fossero causati dal cibo. Quando ho visto che i dolori persistevano, ho cercato di farmi dire qualcosa di più, senza ottenere una risposta plausibile. Solo due giorni dopo mio figlio più grande ha scoperto cos’era successo in realtà e me lo ha riferito. Allora sono corsa con il ragazzo al Pronto soccorso e lì è emersa la verità. Ho poi avuto conferma che erano state diffuse foto ed era stato filmato il pestaggio: tutto pubblicato sui social. Mio figlio ha riportato diverse emorragie interne con l’interessamento della milza». […]