MO’ SO QASSEM – SOLEIMANI ERA IL VERO ARTEFICE DELL'AGGRESSIVA POLITICA ESTERA IRANIANA: DALLE MINACCE A ISRAELE AI RAPPORTI CON HEZBOLLAH E ALTRI TERRORISTI PER DESTABILIZZARE IL MEDIO ORIENTE - L‘INFANZIA TRA LE MONTAGNE, LE GUARDIE RIVOLUZIONARIE E L’ASCESA AI VERTICI – TRA IL 2014 E IL 2017 LE SUE BRIGATE SCIITE HANNO COMBATTUTO SPALLA A SPALLA CON GLI AMERICANI CONTRO L’ISIS – LA RITORSIONE DI TEHERAN SARÀ INEVITABILE E ANCHE IN LIBIA CI SARANNO CONSEGUENZE – VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

 

 

Lorenzo Cremonesi per www.corriere.it

 

raid usa a baghdad 1 raid usa a baghdad 1

Non è una frase fatta e neppure un’esagerazione bombastica: l’assassinio del generale Qassem Soleimani cambia le regole del gioco in Medio Oriente e nei fatti accelera la già strisciante guerra a basso profilo tra Stati Uniti e Iran. Teheran risponderà inevitabilmente con durezza. L’escalation militare è inevitabile e ciò coinvolgerà anche le truppe italiane in missione sotto comando Usa in Iraq.

ali khamenei con qassem soleimani ali khamenei con qassem soleimani

 

Lo stesso scenario libico ne sarà affetto. Israele è già in allarme, l’Hezbollah libanese affila i coltelli, sono state tra l’altro chiuse le piste da sci sull’Hermon. E ciò per il fatto che il 62enne Soleimani non era semplicemente un pezzo da novanta dell’apparato militare iraniano, bensì a tutti gli effetti il vero artefice della politica del suo Paese riguardo ai dossier più importanti: dall’Iraq, alla Siria, al Libano, al confronto con Israele, sino allo scontro con gli Stati Uniti. Tanto da essere il candidato più gettonato alle massime cariche dello Stato iraniano nel prossimo futuro.

 

il tweet di donald trump dopo l'raid usa a baghdad il tweet di donald trump dopo l'raid usa a baghdad

Nato nel 1957 vicino alla storica città di Rabor, la sua infanzia la trascorse tra le montagne in una famiglia contadina. A 13 anni è operaio, quindi impiegato nella compagnia Kerman per la gestione del sistema idrico. Taciturno, riservato, il giovane rappresenta l’ideal-tipo delle falangi di volontari che nel 1979 proprio dalle campagne e le province più remote iraniane si uniscono ai ranghi delle Guardie Rivoluzionarie che garantiscono al movimento dell’Ayatollah Khomeini di rovesciare lo Shah Reza Pahlavi, battere nel sangue l’opposizione laica e comunista e infine prendere il potere.

ali khamenei bacia qassem soleimani ali khamenei bacia qassem soleimani

 

Subito dopo si guadagna meriti e rispetto tra i militari per il suo diretto coinvolgimento nella lunga guerra con l’Iraq. Si distinse però anche per la sua opposizione a quelle che allora venivano definite le «morti senza significato»: le terribilmente celebri ondate di giovani combattenti mandati a correre sui campi minati verso le trincee nemiche per spianare la strada alle truppe corazzate. L’Iran perse oltre un milione di soldati.

 

qassem soleimani qassem soleimani

Si dice che allora egli cadde in disgrazia presso il presidente Hashemi Rafsanjani dal 1987 al 1989. Ma subito dopo venne nominato comandante delle forze Al Quds: il fiore all’occhiello delle truppe d’élite iraniane. Fu il suo trampolino di lancio verso i massimi vertici dell’apparato militare del suo Paese.

raid usa a baghdad 8 raid usa a baghdad 8

 

Da allora la sua stella non ha mai cessato di brillare. E’ stato lui a coltivare i rapporti con l’Hezbollah, il «Partito di Dio», che rappresenta il braccio armato degli sciiti libanesi. Dopo l’invasione americana in Iraq nel 2003 fu ancora lui a costruire le brigate sciite che poi tra il 2014 e 2017 paradossalmente hanno combattuto spalla a spalla con le truppe americane contro Isis, specie nella zona di Mosul.

qassem soleimani 5 qassem soleimani 5

 

qassem soleimani durante la guerra iran iraq qassem soleimani durante la guerra iran iraq

Ma i suoi rapporti con l’amministrazione americana sono sempre stati difficili. Tanto che al Pentagono l’hanno sempre visto come un pericoloso avversario, mai come un alleato. Furono gli Usa a premere sull’Onu perché già nel 2007 venisse messo sulla lista delle persone da sanzionare. In seguito Soleimani divenne l’uomo chiave del sostegno iraniano al regime di Bashar Assad contro le rivolte scoppiate nel 2011.

qassem soleimani 2 qassem soleimani 2

 

Più volte venne dato per morto. Nel 2006 sopravvisse fortunosamente ad un incidente aereo dove persero la vita parecchi suoi collaboratori. Nel 2012 ancora se la cavò uscendo indenne dagli attentati contro i vertici militari siriani e tre anni dopo ancora sfiorò la morte nella battaglia di Aleppo. Questa volta però il suo decesso è confermato da Teheran. Il drone americano che ha sparato evidentemente era stato ben programmato. L’intelligence americana ha seguito con attenzione le mosse del generale iraniano sino all’ultimo. L’assassinio è stato programmato con meticolosa precisione. Le conseguenze però sono ancora tutte da valutare.

qassem soleimani 4 qassem soleimani 4 reazioni al raid usa a baghdad 1 reazioni al raid usa a baghdad 1 qassem soleimani 2 qassem soleimani 2 il tweet di pompeo dopo il raid americano a baghdad il tweet di pompeo dopo il raid americano a baghdad qassem soleimani 3 qassem soleimani 3 qassem soleimani qassem soleimani ali khamenei muqtada al sadr ali khamenei muqtada al sadr abu mahdi al muhandis abu mahdi al muhandis qassem soleimani 3 qassem soleimani 3 qassem soleimani 1 qassem soleimani 1 qassem soleimani 4 qassem soleimani 4 reazioni al raid usa a baghdad reazioni al raid usa a baghdad raid usa a baghdad 7 raid usa a baghdad 7 raid usa a baghdad 6 raid usa a baghdad 6 qassem soleimani 1 qassem soleimani 1 raid usa a baghdad 4 raid usa a baghdad 4 raid usa a baghdad 5 raid usa a baghdad 5 aeroporto baghdad aeroporto baghdad raid usa a baghdad 3 raid usa a baghdad 3 mohammed reda mohammed reda raid usa a baghdad 2 raid usa a baghdad 2 raid usa a baghdad raid usa a baghdad qassem soleimani 6 qassem soleimani 6

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, DA UNA PARTE, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…