Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”
Non vogliono fare presto. Non hanno bisogno di casse automatiche, di connected store, di navigazione indoor o di mobile shopping. Al contrario, tra gli scaffali cercano i pacchetti di pasta o il barattolo del caffè ma anche il vicino di casa, lo scambio di una ricetta, un commento sul tempo che fa, e poi la fila per lo scontrino non è tempo perso, ma l'occasione di una chat in presenza, con chi sta alla cassa non c'è soltanto lo scambio della carta o il resto, ma anche un saluto, una battuta, un sorriso.
E tanto peggio per gli impazienti col carrello, che scelgano pure la fila a scorrimento veloce: la spesa slow, più conviviale, attenta ai bisogni sociali dei più fragili, soprattutto anziani, sta conquistando l'Europa, soprattutto dopo l'isolamento forzato dal Covid, le consegne a domicilio, le solitarie visite al supermercato a orari scaglionati.
GLI APRIPISTA
Pochi giorni fa la catena di supermercati olandese Jumbo ha annunciato la creazione di ben duecento «casse della chiacchiera» in tutto il paese. Casse a scorrimento lento sono ormai in funzione anche in alcuni market della popolare catena Albert Hejin, mentre in Scozia è il marchio Sainsbury' s che dall'anno scorso ha aperto delle relaxed lanes file relax, in cui l'imperativo non è sbrigarsi, ma al contrario, passare un tempo piacevole in coda, a fare amicizia con gli altri clienti e a chiedere notizie dei figli alla cassiera.
Sempre in Scozia, anche la catena Tesco ha aperto delle casse speciali per chi ha bisogno di più tempo, senza sentire il fiato sul collo dei clienti più impazienti. Un modo per aiutare i senior ma anche i malati di patologie come l'Alzheimer. Nei supermercati slow, ci sono anche tavolini per un caffè tra i surgelati e la verdura, e sedie per chi, mentre fa la fila alla casa vuole prendersela comoda.
Anche in Italia il dispositivo, controcorrente rispetto alla frenesia dell'epoca, aveva cominciato a circolare prima che l'epidemia frenasse qualsiasi velleità di rinnovamento. Uno studio dell'Active Ageing Silver Marketing lab della Bocconi aveva confermato che i consumatori over 65 si aspettano di trovare al supermercato non solo il conveniente ma un po' avvilente «giorno per la spesa del pensionato» ma anche «eventi e spazi di aggregazione e relax».
Le Kletskassa' s (casse lente) aperte in Olanda non attirano solo i senior, ma una popolazione sempre più vasta di clienti disponibili a una chiacchiera o a un sorriso in più. «Con questa idea Jumbo vuole contribuire a ridurre e prevenire la solitudine» ha dichiarato con ambizione Paulien Straeter, portavoce della catena olandese.
«Vogliamo che la spesa sia anche un momento piacevole, che non avvenga in fretta e con precipitazione spiega da tempo Dick de Fijter, manager della filiale Jumbo Vlijmen Plein, pioniere delle file lente e social Il contatto umano è primordiale per noi ed è questo che ci ha spinto ad aprire le casse della chiacchiera: per creare un momento di scambio sociale. Quello che vogliamo è offrire del tempo da dedicare agli altri».
In Francia l'idea era stata sperimentata prima dei lockdown da un grande Carrefour della banlieue parigina e potrebbe ora tornare d'attualità. Una recente inchiesta realizzata dall'Associazione dei Petits Frères des Pauvres, ha rivelato che oltre mezzo milione di francesi over 60 si trovano in stato di morte sociale, una condizione definita dalla quasi totale assenza di contatti fisici con familiari, amici, vicini o associazioni.
Sono circa 530mila i francesi che passano anche quattro giorni consecutivi senza parlare con nessuno: un censimento che ha convinto il governo a creare una linea di ascolto telefonica per rompere la solitudine, Solitud'Ecoute. Stessa allerta anche in Finlandia, che ha appena varato un grande piano nazionale per lottare contro la solitudine dei senior.
I CASSIERI
La spesa slow piace anche a chi sta alla cassa. «E' bello non vedere la gente che sbuffa perché una persona ha bisogno di più tempo per trovare il portafoglio nella borsa - dice Ruben de Wit, cassiere a una fila a lento scorrimento in un Albert Heijn di Amsterdam La trovo un'idea bellissima, anche noi possiamo lavorare a ritmi umani, fa bene alla salute».