Adelaide Pierucci per "il Messaggero"
Autorizzazioni per la realizzazione del Tmb e di un sesto invaso nella discarica satura mancanti dell' indispensabile parere della Soprintendenza Paesaggistica e rifiuti abbancati senza pretrattamenti. Il sistema di Manlio Cerroni, l' ex ras della spazzatura, avrebbe regnato con appoggi sospetti, non solo a Malagrotta, ormai in disuso, ma anche a Guidonia Montecelio.
La procura di Roma, proprio per la gestione della discarica dell' Inviolata, che per anni ha servito 49 comuni dell' hinterland e uno spicchio di Roma, ha appena ottenuto il rinvio a giudizio per 12 indagati, tra cui cinque funzionari pubblici. A firmarlo il gip Ezio Damizia, che ha disposto l' apertura del processo a Tivoli per ottobre.
LE ACCUSE Il pm Alberto Galanti, secondo le singole posizioni, contestava l' abuso d' ufficio, falso (reati in parte a rischio prescrizione) e traffico di rifiuti. Nell' elenco lo stesso Supremo, soprannome di Cerroni, una funzionaria della soprintendenza archeologica, una delle società Autostrade, e dirigenti regionali tra cui Guido Magrini (già condannato a tre anni nell' inchiesta Mondo di Mezzo) e Flaminia Tosini, la dirigente regionale del settore rifiuti finita ai domiciliari, a marzo scorso, per concussione, corruzione e turbata libertà di scelta del contraente nell' ambito di un' indagine sul rilascio dell' autorizzazione di una discarica a Monte Carnevale.
Alla Tosini, in qualità di dirigente dell' area ciclo integrato dei rifiuti, è stato contestato di aver «emanato la determinazione con cui rilasciava in favore del gruppo di Cerroni l' Aia (autorizzazione integrata ambientale) per la realizzazione di un impianto di trattamento meccanico biologico in assenza del parere archeologico e in violazione della fascia di rispetto autostradale».
Guido Magrini, per trent' anni funzionario apicale in Regione, invece in veste di capo di Dipartimento della programmazione economica e sociale della Pisana, che ora è parte offesa, avrebbe favorito la EcoItalia 87, società che gestiva l' Inviolata «disponendo l' integrazione dell' Aia del sesto invaso pur in presenza di un grave inquinamento sottostante».
L' accusa sottolinea che «A conferma del dolo, il funzionario ufficializzava solo il giorno successivo i dati relativi alla contaminazione». Permettendo così l' abbancamento in discarica di rifiuti solidi urbani quando la capacità era già superata. Tra gli imputati anche Francesco Raffaelli, impiegato della Regione e capo della segreteria dell' allora assessore all' Urbanistica Pier Michele Civita (Pd e non incluso nella lista degli indagati) e una funzionaria della Soprintendenza archeologica, Stefania Prosperetti Panella, accusata per abuso d' ufficio e falso, che avrebbe permesso la realizzazione della camionabile Selciatella in zona ritenuta a tutela. L' ultima contestazione tira in ballo Paolo Magrini, il direttore tecnico della Ecoitalia e altri due indagati per traffico di rifiuti. Per quella discarica dove sarebbero finiti anche rifiuti pericolosi.
MANLIO CERRONI cerroni MANLIO CERRONI